Mi piace moltissimo il sistema delle componenti dell’incantesimo: vocale, somatica e materiale.

Il fatto di dover bilanciare tempo, rumore e ingombro conto la riuscita del lancio dell’incantesimo è molto evocativo. Ha il potenziale di essere una di quelle mosse che da sole definiscono un genere.

Per quanto riguarda la scelta del nome/effetto io avrei preso una strada più libera, senza tabelle che spesso hanno il rischio di portare a lunghe pause di riflessione. Mi viene in mente il sistema di Donjon:

Il mago sceglie in fase di creazione un certo numero di termini, tipo 3-4, il numero aumenta con l’aumentare di livello. La spell è composta di un certo numero di termini scelti tra quelli disponibili. In Donjon il numero corrisponde al numero di successi ottenuti sul tiro, in un PbtA potrebbe essere lo stesso: 10+ combina 3 termini, 7-9 scegli 1 termine oppure combinane 2 ma con una limitazione, 6- scegli comunque 1 termine o prendi 1 XP, in ogni caso il GM fa una mossa.

I termini possono essere usati in forma di sostantivo, aggettivo o avverbio e combinati con locuzioni quali:

a, di, con, anti-,

Esempio

Parole magiche:

barriera, forza, proiettile, oscurità

Possibili combinazioni:

Barriera di Forza di Aspenaz

Oscuro Proiettile di Forza di Mandelegh

Oscurità

Barriera di Oscurità di Orku

Proiettile anti-Barriera

Barriera Oscura Proiettante di Jeraal

Forza Oscura della Proiezione di Serten

ecc..

sto facendo altro ora, gli ho dato un’occhiata ma è più complesso di quello che credevo e direi che è un discorso che devo approfondire, ma ora non riesco :/