Come giustamente fanno notare Luca Maiorani e Daniele Di Rubbo una semplice FAQ per DW è troppo lapidaria per accomodare le infinite sfumature della narrativa.

La mia idea è di definire un problema (ad es. come fare se un personaggio non mago vuole lanciare un incantationsimo) e dare una serie di possibili soluzioni in funzione della fiction.

stesso esempio:

Se nella fiction solo i maghi lanciano incantesimi, non può e basta.

Se nella fiction è necessario un rituale, un libro, o dei componenti, il personaggio deve procurarsi i requisiti prima di poterlo fare.

Se tutti possono lanciare incantesimi, quale è lo svantaggio per i non maghi? Un pericolo specifico? Allora ogni volta che un personaggio lancia un incantesimo deve sfidare il pericolo e subire le conseguenze.

Una combinazione delle opzioni.

Il DM può quindi farsi una idea del contesto e scegliere dal menù la soluzione più appropriata o crearne una nuova responsabilmente 🙂

Credo che una guida con le FAQ potrebbe aiutare a valutare delle scelte, poi sta al DM applicarle o meno.

Forse la miglior cosa é una guida tipo FAQ di Magic The Gathering

Se è come dice Fabio Notarfranco allora ha perfettamente senso.

Quello che dice Fabio Notarfranco, che ringrazio per aver fatto luce sul mio ermetismo esistenziale, è cosa intendevo sinteticamente con “analisi fatte”.

Daniele Di Rubbo secondo me meglio avere indicazioni (spiegate) date da un osservatore esterno che non sapere proprio cosa fare. Quella storia dell’insegnare a pescare, insomma… 🙂

potrebbe essere una raccolta di esempi con delle annotazioni a margine (“in questo caso ho gestito così perché…”)

più che una guida su cosa fare in determinate situazioni sarebbe una raccolta di processi decisionali che hanno portato a gestire una scena in un modo piuttosto che un’altro, per far capire come ragionare all’interno del gioco

Esatto: credo che in nessun gioco fantasy che conosco come in Dungeon World le risposte siano specifiche per quella situazione, senza contare che il gioco si modella molto sullo stile del gruppo. Quindi è molto difficile dire agli altri cosa fare come se fosse un “se … allora”. Spesso e volentieri si rischiano di dare consigli un po’ balordi, troppo definitivi.

Potrebbe essere una bella idea

C’è solo il problema che molte risposte si riferiscono ad un contesto ben preciso.