Mentre da noi quattro persone aventi fattezze di scroto litigano su fatto di chi abbia il pupuarolo(ora so come si scrive) più duro (leggi “gioco di ruolo più figherrimo e tutto il resto é pupù di stegodonte”) i game designer di DW e sagas e compagnia cantante reagiscono così all’uscita di D&D 5… meditate gente
Originally shared by Adam “skinnyghost” Koebel
When 5e D&D comes out, I am going to drag out my notes from high school and I am totally going to continue my awesome 11th-grade campaign set in Tethyr.
The Lands of Intrigue boxed set is one of my all-time favourite supplements from that era. I am super excited.
Hanno un approccio più sereno. 😉
Non ho parole…sono strafelice di avere esempi come loro!
…e non é solo una questione di serenità …é amore per il “Gioco” in se stesso…indipendentemente dal fatto che possa rubare spazio al TUO gioco di ruolo che hai creato anche come omaggio a D&D…
e quindi adesso in accordo ad una certa anglofilia dobbiamo aspettarci l’onda lunga del buonismo? XD
bada, puparuolo si scrive con una P
No, a me D&D Next probabilmente continuerà a non interessare per nulla.
Comunque, Danilo Moretti, c’è sempre stata una grossa fascia di giocatori che gioca a tutto senza problemi. Anche in Italia, solo che non vanno in giro a fare casino sulla rete.
io sono mezzo dell’idea di comprare lo starter per studiarmelo come design di prodotto più che come regole…(poi per quello che costa)
Intendi come scatola, componentistica ecc.?
sì, materiali, organizzazione dei contenuti, il come è scritto (ad esempio se è davvero strutturato per introdurre facilmente completi niubbi al GdR)… Ad Esempio lo Starter Set di D&D 4e/Essential era fatto molto bene con un linguaggio e una struttura che ti prende per mano esponendoti i concetti di un GdR mentre stai già giocando in solitario. e a corredo avevi dadi, mappe, segnalino, carte poteri ecc…
Nikitas Thlimmenos ti prego di perdonare la mia non partenopeità 😛
Io prenderò il manuale e gioco tutto…e sono innamorato di DW…
Io ho già acquistato lo Starter Set e probabilmente comprerò anche i manuali base. Ma questo non mi impedisce di provare e divertirmi anche con altri gdr. Purtroppo la categoria dei giocatori di ruolo che vedono i gdr che a loro non piacciono come fumo negl’occhi e si vanno ad infilare in flame sterili ci sono stati ai tempi dei newsgroup e ci saranno anche quando avranno inventato qualcosa di meglio delle community o dei social.
Io personalmente non li ho mai capiti e mai li capirò. Certo puoi discutere, dissentire o dire che non ti piace, ma sbandierare ai quattro venti che “il mio gioco e molto meglio del tuo gne gne” è pura discussione sterile. 😉
credo che comunque sia qui sulla locanda che c’è una certa concentrazione di giocatori che sono curiosi di giocare.
Mi ricordo di un periodo in cui quando si parlava di un gioco nuovo si incontravano giocatori che prima decidevano che non gli sarebbe piaciuto e poi facevano di tutto per confermarlo (ovviamente riuscendoci).
e niente, qui c’era un post che mi è uscito dvvero un po’ da stronzo. Eventualmente riformulo.
…tu lo sai che dire “è una cosa che mi sta a cuore” non giustifica entrare a gamba tesa in post altrui, vero?
vabeh, riconosco che è una mattina di pioggia uggiosa e mi annoio. Tiro giù e riformulo.
davvero mi dai così tanto retta? Wow
nikì, c’hai status.
oddio! Dev’essere stata quella volta che t’ho salutato e non mi sono lavato subito dopo…
Ma perchè separare sempre buonismo e cattivismo. Si può discutere delle cose in maniera civile e divertente, ma sempre rispettando i gusti altrui.
Cioè io non sopporto la 4th ed. di D&D con tutto il cuore, ma se altri si divertono con questo sistema di gioco buon per loro e non vedo perchè dovrei intervenire dicendo: “Ma che gioco di merda stai utilizzando? Guardati intorno che c’è una marea di gdr migliori!”
Posso invece dire che non mi piace la deriva boardgame che prende, che non mi piace il sistema dei poteri, magari giustificando il motivo. Ma non per questo offendere o denigrare chi usa la 4th ed.
Però negli ultimi anni, ma anche in passato era così, ho visto tanti “forgiti” attaccare a testa bassa e con cattiveria chiunque non “capisse” che il gdr ormai aveva preso strade “migliori e più eccelse”, per poi andare a vedere le vendite e capivi che il settore era ancora tenuto in piedi dai giochi “classici” ed era grazie a ciò che si formavano nuovi giocatori che poi, aprendo le loro idee e visioni di gioco, sarebbero andati ad infoltire le fila di chi poi prova anche gdr nuovi ed innovativi permettendo così anche ai creatori di indie di poter continuare a sperimentare. 🙂
Eh, quando hai ragione hai ragione.
In generale, scusate se torno a una cosa detta nel post originale quando la conversazione si è un po’ spostata, ma non penso che chiunque critichi un gioco sia un povero stronzo con la faccia da scroto. Parlare dei giochi, e del fatto che ce ne sono di più o meno belli è importante, stimola creatività e innovazione e ci aiuta a trovare modi di divertirci di più. Se D&D5 sarà un bel gioco, ottimo. Se sarà brutto, che lo si possa dire in pace, non con le solite tirate da grognard “AD&D ERA MEGLIO” ma criticandolo in maniera razionale. E questo vale per D&D5 come per il nuovo gioco di Ron Edwards, eh. A me le flame wars a caso fra giocatori trad e giocatori indie non piacciono, ma non penso che “oh giochiamo tutti a tutto e diciamo che è tutto bello” sia una risposta produttiva.
My 2 cents.
Giuseppe Antonelli, sono d’accordo con te. Ma a parte che io personalmente ho anche visto tanti giocatori trad che insultavano i giocatori “forgiti” a prescindere, spesso non conoscendo neanche ciò di cui pensavano di stare parlando, il problema è che l’approccio sano di cui parli, e con cui concordo, spesso scivola in “ah beh ma a me piace e se mi ci diverto significa che va bene”, che, me lo concederai, è la morte di ogni discussione: de gustibus non disputandum est, quindi che cazzo stiamo qui a parlare?
ps: premesso che “ci sono tant forgiti che spalano merda” cozza pesantemente su come ho vissuto io l’hobby negli ultimi 4 anni: forse non è questo il thread per discuterne. ^_^
Certo Alberto Muti la cosa vale anche per i sostenitori infoiati dei giochi trad. 😉
Ed hai ragione sul fatto che se ci si arrocca solo sul “a me piace e mi diverto” la discussione è già finita… ma qui stavamo parlando di disponibilità a discutere, e cmq seguiamo il consiglio di Simone Micucci 😉
Mi spiace Alberto Muti che tu ti sia (autonomamente ti assicuro) sentito chiamato in causa o sentito offeso perché io abbia apostrofo con parole anche forti una certa categoria di persone ma ti assicuro che non sono riuscito a trasmettere quello che voleva essere il mio messaggio:ci sono persone che ritengo assolutamente non intelligenti che cercano solo la polemica e dicono “ciò che gioco io é fico , il resto é noia(e mi contengo) quindi sparo noia proprio su tutto il resto!” e poi trovi due game designer che non vedono l’ora di provare il gioco che potrebbe uccidere la crescita del loro prodotto.
Io sono il primo a criticare la regola zero dei gdr tradizionali, la difficoltà di giocare in gruppo trollbabe, la varietà di storie di cani della vigna, lo sbilanciamento di alcune classi di DW, etc etc ma non per questo sparo noia su questo o quest’altro gioco perché sono una faccia di scroto! E assicuro il buon Danilo Moretti che non é buonismo quello che mi guida (penso di essere uno dei più grandi figli di trova capitati su questo pianeta ) ma una cosa che troppe volte manca proprio in queste discussioni:l’intelligenza .
Detto questo chi ha orecchie per intendere intenda per gli altri vale la Mia regola zero: non me ne frega un catso!
Buonanotte a tutti
figlio di trova? XD
sì infatti sono anche io scandalizzato dalle parole forti che usa Simone. Veramente, come faccio a conoscere certa gentaglia?? Dove andremo a finire…
…proprio perché cerco di trattenermi conosco persone fantastiche come Nikitas Thlimmenos 🙂
Se proprio devo scegliere un eccesso tra buonismo e ipercritica, sceglierei il primo, è meno banale 🙂
Simone Bonavita, ti capisco bene, e non preoccuparti: non è che mi fossi offeso o che, è che è un atteggiamento che ho già trovato – e non apprezzato – altrove.