…io la butto lì…cosa ne pensate???
Originally shared by Tyler Provick
I was thinking recently about how to vary combat difficulty in Dungeon World. This has been something that I’ve written about before: http://tyler.provick.ca/rpgs/easy-handling-difficulty-levels-dungeon-world/
I realized that something which may help create a gradient of difficulty is the idea that really weak creatures may not individually be considered a threat in combat and thus not require a Hack and Slash check.
Take goblins, for example. An individual goblin isn’t a threat to a warrior, but a group of 3-4 would be. Have players skip making hack and slash checks and just roll damage until they come up against a group of goblins.
Thoughts?
http://tyler.provick.ca/rpgs/easy-handling-difficulty-levels-dungeon-world
Penso che non sia del tutto sbagliato… Ma adesso non ho tempo per elaborare. Magari domani?
sub
Sub
I totally agree, but I don’t think it is so easy, at least not to me
La difficoltà dipende dai modificatori?
“Questo è semplice, basterà un 5 con i dadi. Questo è molto impegnativo, devo fare un 10. Uff, com’è difficile dare 10 con i dadi, mi sono dovuto impegnare per fare 10 invece di 5”.
Questa è una cazzata da giocatore di ruolo.
Ed è il motivo per cui a DW i party niubbi mi cadono come mosche. Attaccano mostri e nemici a testa bassa. Convinti che visto che non c’è una CD allora non ci siano veri pericoli e vere difficoltà.
In genere capiscono in fretta che devono usare la testa e la fiction, solo che DW non li tutela (lo deve fare il GM) e quando lo capiscono spesso hanno risorse compromesse. Cnv o trollbabe funzionano con lo stesso principio: usare la fiction per le dichiarazioni è più divertente e vantaggioso, ma il GM non è obbligato a trattenersi.
Sono in totale accordo con te Simone Micucci…come sempre ti amo!
mi sembra che sia in linea con quello che dice l’articolo, no?
Simone Micucci hai centrato il segno!
Andrea Mognon sono a lavoro, non ho letto tutto l’articolo, ma non scrivevo per confutarlo. Se è in linea con quello che ho scritto ne son felice