Ancora sui Fronti:

Ancora sui Fronti:

Ancora sui Fronti:

Due cose ancora non mi sono chiarissime.

I Fronti di avventura devono per forza essere correlati al Fronte campagna o possono essere benissimo slegati ad esso tipo quest secondarie?

Allo stesso modo, i pericoli del Fronte campagna devono essere “collegati” tra loro ho no?

Faccio un esempio per il secondo caso:

Nel manuale i pericoli sono tutti interconnessi tra loro e sono legati al “Cancello Bianco”.

In “Mondo Sotterraneo” i due pericoli, il Drago e il Re sono indipendenti l’ uno all’ altro.

C’ è una regola da seguire a tal proposito o sono valide entrambe le soluzioni?

15 pensieri riguardo “Ancora sui Fronti:”

  1. La regola è che i singoli danger devono contribuire a creare una minaccia collettiva. Sono problemi interconnessi tra di loro, quanto è a discrezione del GM. In effetti è vero che il re stregone e il drago sono forze indipendenti e con progetti diversi per il mondo, ma entrambe contribuiscono a distruggere tutto ciò che c’è di buono e bello in quel mondo.

    I fronti di avventura possono anche essere delle trame secondarie della storia, ma devono comunque essere generati da spunti di eventi legati in qualche modo alle azioni che i PG hanno compiuto quando era attivo solo il fronte di campagna. Inoltre gli eventi del fronte di avventura possono modificare i danger del fronte di campagna (e viceversa) e tu come GM devi verificare tra ogni sessione se ciò avviene e modificarli di conseguenza.

    Una cosa a cui fare molta attenzione è quella di non genere l’effetto “brutto videogioco” ovvero che il fronte di campagna si congela e i relativi grim portents non avanzano perché i PG si stanno occupando delle questioni del fronte di avventura. Ricordati di rendere il mondo vibrante di vita e di interessi al di fuori delle azioni dei PG. I PG possono salvare il mondo, ma non possono essere ovunque allo stesso tempo (oppure possono ma hanno bisogno di poteri magici adeguati e tanta fantasia).

  2. Ti do anche un consiglio, riferito all’ultimo pezzo del commento di  Iacopo Benigni : non aver paura di mettere fretta ai PG.

    Nella mia campagna uno dei giocatori mi disse “Ma cavolo, vorrei fare un rituale, non c’è un tempo morto?”

    Al che gli altri giocatori hanno risposto “Sicuro, però il Drago nel frattempo distrugge tutto. È così importante il rituale?”

    Il mondo è vivo, non si ferma per i PG. Vuoi fermarti a fare campo? Liberissimo, però ricordati che l’ora di Orchi che state inseguendo non ha bisogno di dormire. E il destino della capitale dipende da voi.

    È un po’ diverso da come uno è abituato, specie se gioca a D&D dove è la prassi “Mi accampo e faccio riposo esteso”. Ma è molto più divertente 🙂

  3. Il punto è che il fronte di campagna è unico, quindi puoi avere anche dei pericoli parzialmente sconnessi nel fronte di campagna, che però, come dice Iacopo Benigni, costituiscono nel loro insieme una minaccia consistente al mondo intero. Invece i fronti di avventura è bene che abbiano pericoli focalizzati sul coagulo centrale del fronte.

  4. Uhm mi permetto di dissentire e rispondere che varia a seconda del caso e dei gusti. Ci possono essere fronti con pericoli strettamente collegati e fronti con pericoli del tutto indipendenti, magari collegati solo perché si svolgono nella stessa area geografica o nello stesso periodo di tempo. Varia a seconda di come avete costruito il mondo, degli obiettivi dei personaggi, e via dicendo. Come disse Koebel, i fronti sono solo un modo di archiviare di pericoli, non è come AW dove ogni minaccia in un fronte è legata ad uno specifico bisogno.

  5. Intanto grazie degli interventi. Però ho ancora le idee confuse: seguendo un filo logico se due pericoli sono scollegati fra loro saranno pericoli di due fronti separati. Come possono coesistere nello stesso Fronte se non hanno punti in contatto?

    Prendendo per buono quello che dite non vi è un vincolo preciso in tal senso, giusto?

    In fondo se in un FdC posso mettere pericoli come voglio rispettando il solo requisito che abbiano magnitude tale da sconvolgere il mondo diventa molto più semplice crearli. (dando per scontato gli input dei PG).

  6. In realtà mi hanno fatto notare che il manuale è abbastanza chiaro in merito:

    «When creating dangers for your front, think about how each one interacts as a facet of the front as a whole. Keep in mind the people, places, and things that might be a part of the threat to the world that the front represents».

    Cerca di creare pericoli che si inseriscono organicamente in un fronte e considera che per avere un fronte ti bastano due pericoli che interagiscano tra loro. 😉

  7. non ci stiamo capendo. A parte che manca l’importante frase finale di quella citazione:

    How does each danger contribute to the front?

    Questo spiega esplicitamente come i pericoli interagiscano col fronte in generale, non “devono essere interconnessi tra loro” chissà come.

    Pensate ai lavori del Planarch Codex: sono una diretta semplificazione dei fronti. Ogni lavoro potrebbe o no essere interconnesso con gli altri; dipende sempre dalla situazione.

    Un fronte potrebbe tranquillamente essere un dungeon e i pericoli le tre minacce principali al suo interno. Parti da mostri, fazioni e quant’altro che sono piaciuti ai giocatori e per ognuno costruisci un pericolo. Oppure, un fronte potrebbe intitolarsi “le brutte cose che potrebbero succedere nel prossimo futuro nel regno dei pg”. Sforzarsi di creare chissà quale connessione tra i pericoli è uno spreco di energia: creare pericoli deve essere una cosa spontanea, non impegnativa.

    Ovviamente, è molto apprezzabile che i pericoli siano strettamente intreconnessi tra loro, ma non è obbligatorio.

    Mannaggia, la discussione al riguardo sulla taverna è troppo vecchia, non riesco a ritrovarla 🙁 ricordo distintamente Koebel dire “i fronti sono solo un modo per archiviare i pericoli”.

  8. Esempio:

    Sto lavorando all’hack di skyrim per mondo sotterraneo e presenterò come fronte di campagna una cosa del tipo:

    FdC: Il Destino di Skyrim

    Pericolo: Alduin (arcane enemies – dragon)

    Pericolo: i Mantotempesta (ambitious organization – misguided good)

    magari anche un terzo per rappresentare le quest daedriche.

  9. Ma infatti questa cosa mi manda in bestia… trovo DW nel suo complesso molto lineare, snello, logico, fluido… sono solo i Fronti che mi sono ostici. Ne comprendo la concezione ma fatico a trovarne un applicazione pratica.

    Forse è perché ho poco materiale giocato (solo la prima sessione), non so.

    Poi ad essere onesto più cerco risposte più mi si incasina il quadro generale.

  10. Mah, domande ne sono state fatte… per tutti i pg è venuto che hanno qualcuno da trovare e/o scoprire. Qualche luogo, qualche accadimento passato a livello personale in mano ce l’ ho.

    Ho anche la quest del paladino che per un FdC è abbastanza potente. Infatti starei lavorando su quello.

    Abbiamo giocato poco, quello sì, uno scontro e via anche se sul taglio scena finale ho palesato la minaccia.

    Faccio proprio fatica a trascriverli nero su bianco. Mi rimbalzano troppi consigli e guide varie lette e mi viene il dubbbio di sbagliare.

    Per venerdì qualcosa preparo e poi vediamo come vanno e come aggiustarli.

  11. Senti, tu scrivili come ti viene. Se ti faccio vedere io i primi fronti che scrissi per Apocalypse World facevano cagare, ma siamo riusciti a giocare e a divertirci lo stesso. Non cercare la perfezione: basta che ci capisca qualcosa tu. Quando sarai alla tua terza o quarta campagna ti girerai indietro e penserai a quanto eri dolcemente goffo quando scrivesti i primi fronti, ma consolati, perché l’unico modo per imparare a ragionare per fronti è scrivere diversi fronti “male” e poi accorgersi dei difetti mentre si gioca.

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