Cari colleghi master,
Un altro problema con il medesimo giocatore (premesso che è una persona davvero matura e seguendo il vostro consiglio ha subito fatto quello che gli avevo richiesto). In pratica il rispetto per il master è zero: esempio banale ” vai vicino al brigante e usi la telepatia, senti subito ‘devo scappare a wypara, devo scappare a wypara’” quando poi ho chiesto dove voleva andare gli ho anche dato un indizio, e lui ha risposto ” voglio andare a reec tech perché quando ho usato la telepatia sui briganti mi hanno detto che li volevano scappare, dopo esser passati per wypara.” Un’altra volta, dato che i sacerdoti non lo volevano far entrare nel tempio, si è inventato di una grotta ai piedi della collina dove pregare, senza neanche chiedermelo, perciò non potevo usare rivela conoscenze.
ma il gioco non funziona così. i Giocatori non inventano il background … rispondono a domande del GM
sebbene nessuna della due cose fatte dal giocatore crei problemi in DW … al massimo ne esalta alcune possibilità.
cmq se questa cosa ti da noia basta che segui le regole che infatti non la prevedono
Sub
Gli hai detto che non ha alcuna autorità di quel tipo, a meno che non lo dica una delle sue mosse o tu non glielo chieda con una delle tue domande, in qualità di GM?
Forse è solo che deve perdere l’abitudine. Di solito lui fa il GM in altri giochi? Anche in altri giochi faceva così? Ne conosco alcuni dove i giocatori non solo possono, ma dovrebbero inventare elementi al volo.
Ricorda uno dei tanti racconti dell’errore di cani nella vigna 😀
Non capisco qual’è il problema di “rispetto”, sopratutto perché tu non ti senti rispettato.
Secondo me il problema sta da un’altra parte, senza contare, come hanno scritto sopra che vi siete persi qualche pezzo delle regole del gioco 🙂
guarda che le mosse sono prescrittive e descrittive: se un giocatore vuole usare la mossa, la deve descrivere in fiction, ma è vero anche il contrario (ovvero:quando in fiction avviene qualcosa che entra neel campo di zione di una mossa, la mossa si attiva).
Quando il giocatore si è inventato la grotta, ha attivato Rivela conoscenza, e avrebbe dovuto tirare i dadi.
no, rivelare conoscenze non permette al giocatore di inserire elementi di backstory ma di scoprirli. E’ il GM che li rivela non il giocatore
esatto. Quindi quando il giocatore narra qualcosa che il pg ricorda o scopre, si tira.
“quando consulta le conoscenze che ha accumulato”
Dovrebbe dire qualcosa del tipo:
“Non c’è qui nei dintorni un luogo che potrei conoscere e sfruttare? Mi sa che cercherò di ricordarmelo. Vorrei rivelare conoscenze”.
“Ha senso! Tira pure”.
“È un 8…”
“Ok, quindi ti devo dire qualcosa di interessante, ma sta a te renderlo utile. In effetti ci sarebbe questa Wypara ecc. ecc.”
Si, ma se il giocatore si comporta come stesse usando una mossa, la usa… non è difficile.
“C’è una grotta etc…”
“Come fai a saperlo?”
Il giocatore spiega come fa a saperlo-
–> gli fai tirare i dadi.Se lo ricorda, rivelare conoscenza, se la vede è discerning realities
a pranzo provo a scriverne. m’è successo ieri sera con un giocatore che si fasciava la testa su questa cosa…e si è risolta seguendo le regole.
Roberto Giugno la mossa non da autorità narrative sulla backstory al giocatore. Se il giocatore dice “ah mi ricordo che qui c’è una grotta” non attiva la mossa, dice semplicemente qualcosa che non può dire.
Anche per percepire la realtà non è che dici “ah ho capito che qui c’è lo zampino di un rituale” ma dici “mi guardo in giro per capire cosa sta succedendo in questa zona. C’è qualcosa che non mi convince e voglio vederci chiaro… che faccio tiro?”
Non puoi forzare le regole per far avvenire le cose.
puoi chiedere al GM “GM, cosa so di questa grotta?”
Non puoi inventare che c’è una grotta, ma puoi consultare le tue conoscenze sulla grotta.
è considerata buona educazione e buon gioco usare Rivela Conoscenze a quel punto (stai consultando le tue conoscenze)
Simone Micucci ma secondo te se nessuno ha parlato della grotta puoi fare la domanda : “”GM, cosa so di questa grotta?”
non capisco bene il senso della tua risposta
Antonio Caciolli .. staui fraintendendo le regolem o forse non le applichi.. a pagina 8 del manuale è spiegato tutto.
COmunque a scanso di equivoci: si, le mosse danno autorità narrativa ai giocatori. Servono proprio a quello.
Una eccezione è assalire,, che infatti è un esempio di mossa con dei problemi (non “muove” la fiction)
è più o meno il punto dei pbta. Poi se un gruppo si trova bene non condividendo l’autorità narrativa e lasciandola interamente al master, sono fatti loro, l’importante è divertirsi (salvo poi incappare in situazioni come quella del post).
Roberto Giugno sinceramente non vedo neanche a Pg 8 quello che tu dici. Poi ognuno fa come vuole 🙂
si, lo immaginavo (nonostante sia quasi tutta la prima colona di pagina 8) ^^ adesso ti copio le parti che intendo :
“Quando un giocatore dichiara che il proprio personaggio compie un’azione che innesca una mossa, la mossa ha luogo e si applicano le sue regole. Se la mossa richiede un tiro, […]…”
Poi anche.
“Un personaggio non può intraprendere un’azione che innesca una mossa senza che la mossa abbia luogo”
Ancora:
“Ognuno al tavolo dovrebbe stare attento a individuare quando applicare le mosse. Nel caso sia poco chiaro se applicare una mossa o meno, il gruppo dovrebbe ragionare assieme per capire cosa sta succedendo. Fate domande a tutti i giocatori coinvolti finché ognuno vede la situazione allo stesso modo, quindi tirate i dadi, oppure no, a seconda di quanto deciso assieme”
Spero che ora sia più chiaro 🙂 in breve: se una mossa si attiva, si attiva, se avete dubbi nel capire se una mossa si è attivata, parlatene.
È un ottimo modo per evitare situazioni in cui si avverta un mancanza di rispetto da parte dei giocatori o viceversa.
scusa Roberto Giugno io non credo di essere deficiente. Quindi la colonna l’ho letta, ma non ci vedo le cose che dici tu.
Siamo tutti d’accordo che se uno narra un azione che innesca una mossa quella mossa accade.
Se dichiaro di correre a per di fiato sul ponte infuocato e pericolante il GM non può dirmi “ok” perché sto facendo un’azione sotto la minaccia di un pericolo e devo tirare. Il gruppo deve stare attento a queste cose.
Ma se io faccio un’azione che non è contemplata dalle mosse non per forza devo trovare una mossa che la faccia avvenire. Un esempio standard e un parlé senza leaverage.
Il narrare elementi di backstory non è previsto da nessuna mossa base. Le mosse base pretendo che il GM metta in gioco informazioni nuove sulla backstory mentre i PG al massimo possono aggiungere elementi sul background del PG (come mai conosci questa cosa?)
Quindi il giocatore che dice “ah ma mi ricordo che c’è quella grotta” non attiva la mossa rivelare conoscenze perché la mossa non dice che il PG rivela una conoscenza ma che quando il PG usa le proprie conoscenze per capire qualcosa di un luogo un mostro etc il GM gli dice qualcosa di utile.
Altrimenti sarebbe il caos con i PG che vedono un mostro e dicono: ” ah ma io mii ricordo che se gli dici il mostro perde i sensi” … “Ah ma ricordo che la combinazione di questa porta è pippopluto” e via dicendo.
Le autorità narrative sono tante e in DW il GM ha quelle sulla backstory.
Fra parentesi ma qui è più questione di gusti secondo me anche chi risponde alle domande del GM iniziando a narrare sul mondo in generale fa un cattivo servizio al gioco. In questi casi i giocatori dovrebbero secondo rispondere basandosi su quello che sa il proprio PG e non facendo statement generali sul mondo (infatti le domande le si fanno ai PG e non hai giocatori)
Guarda che stai facendo degli esempi sbagliati, in cui non si seguono le regole.
(forse un pg bardo potrebbe fare quello che dici tu, ma nemmeno sempre).
Nel caso specifico della grotta io suggerivo un modo per risolvere la faccenda utilizzando le regole, e per rendere costruttiva una situazione in cui magari il master potrebbe sentirsi esautorato. Alla fine bastanodue domandine: “che importanza ha questa grotta per te? Perchè pensi che iti pssa essere utile?” e si fa rientrare la situazione nelle regole e si continua a giocare.
Oppure puoi fermare il gioco e dire “NO!!! TU NON PUOI FARE BACKSTORY!!!” e vedere che succede…
Roberto, in questo modo non mi stai aiutando. Condivido il parere di Antonio, ma vi spiego meglio la situazione con un altro esempio ” Davanti a voi c’è il drago dorato, che può essere sconfitto solo con la spada solare” e in questo caso lui mi direbbe “ricordo che in quella buca c’è la spada solare” è una situazione fittizia, ma il senso è quello.
Antonio Caciolli non ti stavo dando torto. ^_^
Per qualche motivo non avevo capito che stavi dicendo che la grotta l’aveva aggiunta il giocatore. ^_^
allora:
il giocatore non può alzarsi e di punto in bianco dire “la spada di luce stellare è in una grotta stregata sorvegliata da un gigante a 4 teste”.
Il giocatore ha autorità sul suo PG. Il GM ha autorità sul resto del mondo.
Questa è la base.
Il GM in determinati momenti può condividere quell’autorità “facendo domande provocatorie e costruendo sulle risposte”. Ed è incoraggiato a farlo.
Il GM può fare: “Si, solo la spada stellare può uccidere il drago d’oro. Barbaro, che hai viaggiato in lungo e in largo…in quale luogo letale giace la spada stellare?”
OPPURE:
GM: “la spada di luce stellare è in una grotta stregata sorvegliata da un gigante a 4 teste”
E un giocatore: “Ehi, cosa so della spada di luce stellare?”
GM: “Stai rivangato le tue conoscenze. tira Rivelare Conoscenze”
Giocatore: “7”
GM “ok..qualcosa di interessante, sta a te renderlo utile…Della spada stellare sai che è stata forgiata direttamente con il fuoco di una stella e sai che in alcuni luoghi la sua luce è visibile nel cielo notturno…esattamente come una stella… come fai a saperlo?”
Roberto Giugno da regole sì dovresti dire “fermi, questo non lo puoi dire perché stai cambiando la backstory”. Poi al tavolo il GM può fare tante cose tipo mettere la caverna la grotta o altro, ma l’importante è che il tavolo capisca che se il GM mette la grotta seguendo il consiglio del PG si tratta cmq di un consiglio e non che il giocatore del PG può inserire elementi di backstory quando vuole.
Simone Micucci volevo solo capire cosa intendevi … non è un discorso mi da torto oppure mi da ragione 🙂
Se fossi io il GM fermerei il gioco e ricorderei al giocatore che io ho autorità sul mondo, lui sul suo personaggio. Se ho voglia di scherzare, comincio a muovere il suo personaggio fino a che lui non si oppone. Una volta che si oppone gli dico: “Visto, non è carino: io muovo il mondo, tu il tuo personaggio, ok?”. Le regole non mi chiedono di essere accomodante se un giocatore non rispetta le regole.
Poi ci sono mosse e principi che permettono effettivamente di “giocare” con le normali autorità narrative, ma in quel caso stiamo seguendo delle regole e non andando verso una narrazione condivisa non meglio precisata.
Guardate che i vostri sono tutti esempi in cui non si seguono le regole (no, non quelli di simone)… se le vostre giocate sono tutte così non c’è molto da fare…
O cercate di fare confluire le aggiunte dei giocatori nelle regole o ne parlate seriamente…
Roberto Giugno, in realtà stavolta non sono d’accordo con te. Nei tuoi esempi stai abdicando al tuo ruolo di GM pur non di non tracciare uno steccato col giocatore. Occorre che ogni tanto si faccia chiarezza.
Roberto Giugno io parto dagli esempi del thread opener non da cose inventate. Esempio in cui il giocatore del PG, cito dal post, “si è inventato di una grotta ai piedi della collina dove pregare, senza neanche chiedermelo”
secondo me questo tipo di gioco non è previsto dalle regole. Non vedo come le due situazioni descritte nel primo post possano essere fatte rientrare nel manuale, così come sono scritte.
Poi se a te piace che i giocatori mettano idee nel mucchio per usarle come GM benissimo, ma questo non legittima da regole che un giocatore abbia autorità narrativa nella backstory. Semmai puoi dire ” al mio tavolo i giocatori danno un sacco di suggerimenti sulla backstory al GM e lui di solito cerca di seguirli”
Io gli avrei ricordato che effettivamente il gioco non prevede che lui giocatore possa creare elementi di scenario. A meno che non sia un rodomonte, in certi precisi casi. E poi avrei cercato di cogliere l’occasione per spiegargli il gioco (evidentemente non ha capito qualcosa, non penso sia irrispettoso). “Caro Tavor il chierico, forse ti confondi con qualche altro luogo perché ai piedi di quella collina non c’è traccia di grotta. Spiegami tu…. ricordi che c’era una grotta in particolare perché sei già stato qui? Oppure stai cercando una grotta qualunque perché ti sarebbe utile?”.
Io penso che se tu accetti che la grotta ci sia, hai validato l’inserimento fatto dal giocatore, altrimenti meglio dire “no, non c’è”.
Poi ripeto: il problema sta da un’altra parte IMHO.
Chettifrega di lasciarlo entrare nel monastero, fallo entrare e giocare come vuole lui, bisogna imparare a dire di si 😉 (… o tirare i dadi… )
Io in una giocata di demo che ho fatto recentemente con Simone Micucci stavo giocando un paladino che se la stava vedendo davvero brutta con 7 “piccoli giganti” di circa 3 metri d’altezza e dotati di forza disumana. Questi bestioni oltretutto parevano dotati della capacità di “fiutare” in un qualche modo magico la presenza del mio paladino. Dopo averne abbatuti un po’con l’aiuto del mio amico ranger, e dopo aver incassato tante ma tante botte (ho tirato anche ultimo respiro) capisco che non posso più andare avanti a menare, la situazione è troppo di svantaggio. Dunque dico
“mentre scappo, camminando piegato tra i cespugli, mi spremo le meningi per ricordarmi se il mio amico elfo ranger, nativo di quei boschi e mia guida da quasi un mese, mi ha informato o mostrato qualche altro pericolo del bosco verso il quale potrei attirare i giganti superstiti.”
Il GM mi ha fatto tirare rivelare conoscenza e mi ha parlato di enormi alberi carnivori. Secondo me questa è la procedura corretta, non li ho inventati io.
Mi piace l’approccio di daniele fenaroli ma mi fa venire in mente un problema che abbiamo avuto tra me e il GM in un’avventura. Io proponevo azioni del mio PG e lui mi faceva capire che l’approccio non avrebbe funzionato. Entrambi pensavamo di aver ragione: io stavo proponendo cose per il mio PG fighe ma lui diceva “se ho già deciso che questa cosa non può funzionare perché devo fartela fare solo perché tu la stai proponendo?” e ci siamo trovati male 🙁
Esatto, sono d’accordo con te, Saverio Porcari.
Antonio Caciolli se scatena una mossa, non sta al GM scegliere, sta ai dadi.
Esatto: se una mossa ti avvisa, si segue la mossa. Il GM non decide se le mosse funzionano o se non funzionano, al massimo ha da dire la sua se si attivano o no, in base alla fiction, in base al contesto (è il famoso caso del drago con 16 PF).
daniele fenaroli ma se ad esempio il nemico ha un assorbissero di forza magica e il giocatore usa una sua capacità magica? era un po’ questa la cosa … io volevo usare il mio potere magico per forzare la situazione e da storia il PNG aveva un assorbitore/inibitore della mia magia
Antonio Caciolli Lo devi vedere in fiction, descriverà come l’effetto magico non fa il suo effetto.
Poi, se cerchi spiegazioni bene, altrimenti le prendi di santa ragione.