Salve buonasera a tutti, in quanto primo post e nuovo della community mi sembrava giusto offrire un giro a tutti, fatevi avanti il locandiere sa a chi mettere in conto.
Il mio peregrinare mi ha portato a questa locanda in cerca di consigli, sto masterando ( masterizzando? bho ) una campagna in cui c’è un barbaro nano e i suoi Appettiti erculei mi mettono in difficoltà.
Mi spiego, non riesco a figurarmi l’attivazione della mossa, lui ha scelto Fama e gloria e Distruzione totale, a mio avviso tutto deve nascere dalla descrizione dell’azione ma anche così non riesco a interpretare il concetto di “Se devi tirare per una mossa mentre persegui questi appetiti” .
Voi come gestite la cosa nei vostri tavolini, cosa mi sfugge?
Taggo Lenny Pacelli che anche era interessato alla questione.
Aloa!
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Nikitas Thlimmenos Simone Micucci
Daje de spiegoni
Domenico Marino
Allora, sono sveglio da poco quindi potrei dire cose a caso.
Io il barbaro l’ho giocato (il GM era Martino Gasparella) e se non sbaglio avevo proprio quegli appetiti lì (o forse Conquista al posto di Distruzione). Per come la gestivamo, spesso me lo dicevo un po’ da solo quando si attivava. In genere erano azioni pericolose, decisamente sopra le righe e degne di un poema epico. Attaccare un non-morto non attivava automaticamente l’appetito per la Fama o per la Distruzione. Buttarsi da un Roc in volo in una fortezza occupata solo da non-morti ostili, sì. Però non era una questione molto ben definita, a volte me lo dicevo io e gli altri erano più o meno d’accordo, a volte magari me lo faceva notare il master. Quindi da quel punto di vista non ti saprei essere d’aiuto. Siamo però tutti d’accordo, credo, che dire “attacco il mostro” e basta non attiva nessun appetito erculeo.
Allora, per me è una questione di come descrivi la tua azione in merito agli appetiti, alle pulsioni del PG.
Per esempio: se ti getti a capofitto contro la schiera di non morti, mentre state combattendo a fianco delle guarnigioni cittadine, e urli: «Auuu! Gente di Istallia, ricordate il giorno in cui Zeatrem Braccioforte ha sconfitto la morte!», per me lì stai seguendo il tuo appetito erculeo di fama.
Se sei nella locanda a cercare un contatto e, nel frattempo, qualcuno ti fa girare le scatole e cominci a lanciare gente contro i tavoli e fuori dalle finestre per fare un macello, perché a te non ti devono rompere il cazzo, allora quella è distruzione totale.
Secondo me non è tanto la descrizione sopra le righe: è più che altro la descrizione che fa notare che lo stai facendo proprio come se fossi guidato da quella pulsione.
sub (quando ci sono nani, subbo “a bestia”)
Grazie dei suggerimenti ed esempi, sono assolutamente d’accordo sul fatto che la descrizione è determinante ( hey è DW! Mi viene da dire ).
Nel caso in specie mi sto convincendo di dover fissare dei requisiti per attivare gli appetiti ad es. Fama e gloria lo puoi attivare quando hai un “pubblico” se mi passate il termine, così come Distruzione non può limitarsi alla distruzione dell’avversario in battaglia, quello lo fa qualunque combattente, piuttosto deve essere legato ad un qualcosa che può essere tanto un luogo quanto un gruppo di persone ( gilda, razza, governo ), ecco forse bisogna porre l’enfasi anche su “totale”.
Non mi entusiasma sinceramente limitare ma mi entusiasma meno “tiro 1d8+1d6 perché attivo l’appetito x” .
Roberto, alla fine c’è poco dietro a cui stare a scervellarsi.
Pur essendo stato proprio io a spingerti a chiedere in community, il problema è solo il voler avere quel d8 da parte del giocatore, senza minimamente motivarlo, neanche nelle situazioni in cui non è lampante che ne debba beneficiare.
Sia quando ho giocato il barbaro, che quando in veste di gm me ne sono trovato uno nel gruppo, non ho mai avuto problemi. Gli appetiti a volte si attivano, altre volte no.
Per esperienza, di solito è una cosa che entra in gioco poche volte a sessione, ed è un marcatore di interesse del giocatore al GM. Pertanto credo che il GM non dovrebbe fissare lui dei paletti, ma stare lì ad ascoltare cosa ha da dire il giocatore a riguardo, perché non è lui che definisce cosa voglia dire fama o distruzione totale per il personaggio di quel giocatore. Semmai è vero il contrario: il GM costruisce un mondo in cui il concetto di fama e di distruzione totale, intesi come li intende quel giocatore, abbiano pieno diritto di cittadinanza.
Come GM, e come giocatore in generale, mi limiterei semplicemente a segnalare quando l’uso dell’appetito appare palesemente forzato, ma dividere all’inizio le azioni secondo un proprio criterio da “GM pantocratore” mi sembra esattamente quello che non andrebbe fatto.
Quoto.
Come dice Daniele Di Rubbo, appunto.
Ecco io lo sapevo che “mettere dei paletti” non sarebbe piaciuta.
E sono assolutamente d’accordo, Lenny Pacelli che gioca con me penso possa testimoniare di quanto il concetto di “GM pantocratore” ( bellissima definizione ) mi sia alieno e nello specifico in DW penso sia proprio irregolare, effettivamente la discussione nasce oltre che da una mia difficoltà di comprensione della regola anche e soprattutto dall’uso forzato della mossa che il giocatore intende fare e qui diventa più un problema sociale tra di noi fargli intendere che non serve a “tirare 1d8” quando ti pare.
Per fare un esempio una mossa ad attivatore simile, nel senso che dipende dall’interpretazione, è “Spericolato” del Rodomonte, lì però non abbiamo mai avuto problemi perché il giocatore non ha mai fatto scattare il problema.
P.s. quel giocatore ero io 😀
È un problema relativo al giocatore, allora. Voler sfruttare il sistema a proprio vantaggio non è mai un problema, in un gioco che funziona (e Dungeon World, pur con tutti i difetti che possiamo trovargli, è un gioco che funziona).
Il problema è che qui, per sfruttare il sistema a proprio vantaggio, quell’appetito erculeo deve avere senso in fiction. Se a tutti è chiaro che quell’appetito in fiction ora non è rilevante, ma il giocatore del barbaro vorrebbe comunque tirarlo per avere 1d8, abbiamo un problema a condividere una visione del gioco.
Io di solito non insisto. Chiedo ai miei compagni di gioco: secondo voi ci sta? Nel caso spiego secondo me perché ci sta, ma se mi motivano perché non ci sta, lascio perdere. Lo userò più tardi, in una situazione nella quale sia palese che ci stia (e non mancheranno, dai).
P.S. A me questa cosa non è mai davvero successa in gioco: di solito quando il barbaro lo voleva usare era chiaro a tutti perché avesse senso.
Ci tengo a sottolineare una cosa in cui personalmente credo, ma dipende dall’affinità del gruppo: decidere molte cose (come se l’appetito erculeo ci sta oppure no, ma anche se dei requisiti per un PX sono stati visti in gioco oppure no) per come l’ho capita io non è una delle responsabilità del master. Mi pare che il gioco lo lasci detto in maniera generica, ma per me è una cosa che si decide a livello di gruppo al tavolo. Poi mi rendo conto che se c’è uno che tende a offendersi o un gruppo non particolarmente affiatato potrebbe dare dei problemi.
Che ti devo dire, tocca decidere se farla passare così (e rendere una mossa che ha del potenziale praticamente inutile dal punto di vista della fiction) o parlare al giocatore con tutta la calma possibile, magari tra una sessione e l’altra.
Nikitas Thlimmenos ha ragione: il GM non ha il potere di decidere niente autonomamente, se non ciò che ricade nel suo campo diretto d’azione, come per esempio come creare e gestire i fronti, o se fare una mossa piuttosto di un’altra.
Però non è che guardi il GM per sapere come e se usare le tue mosse: al massimo gli chiedi un parere, se è quello che conosce meglio il gioco (come spesso succede, ma conosco eccezioni notevoli).
Però, anche lì: a me capita di giocare come GM e spesso sono anche quello che conosce meglio il gioco, ma quando vediamo una regola nuova che non sappiamo bene come gestire non è che mi alzo e faccio Hitler: spiego come secondo me va interpretata e perché, ci ragioniamo sopra, troviamo una soluzione temporanea e definitiva e, poi, se ci gira, chiediamo a chi ci ha già giocato e ne sa più di noi.