Qualcuno ha mai provato a partire più volte dalle stesse domande e protoidea con gruppi diversi, o lo considerate…

Qualcuno ha mai provato a partire più volte dalle stesse domande e protoidea con gruppi diversi, o lo considerate…

Qualcuno ha mai provato a partire più volte dalle stesse domande e protoidea con gruppi diversi, o lo considerate riciclaggio immorale?

#giustoperscatenareunaguer-dibattito

51 pensieri riguardo “Qualcuno ha mai provato a partire più volte dalle stesse domande e protoidea con gruppi diversi, o lo considerate…”

  1. uhm, ma mi sa che lo faccio già: cioè se uno gioca il mago io gli chiedo qual è l’origine della magia, se è l’unico al mondo eccetera… poi è ovvio che le risposte siano diverse e quindi che richiamino altre domande (“ah, quindi ti sei svegliato da un sogno strano e avevi questi poteri? Parlami del sogno!” VS “ok, Accademia di Magia… dov’è, chi ci insegna?” eccetera)

  2. Daniele Di Rubbo sì e no. Perché le domande che intendo io sono di worldbuilding da completare a prescindere delle classi scelte, tipo:

    Credi all’esistenza degli gnomi? Sai perché sono scomparsi? (se nessuno gioca gnomi)

    Che è successo alle piante dopo la guerra magica?

    Quali divinità rispondono ancora ai fedeli?

    Il re è davvero ancora vivo, o qualcuno finge che lo sia per detenere il potere?

  3. io sconsiglio caldamente di riciclare le domande. Può avere effetti imbarazzanti.

    es. “Quindi sei l’unico mago al mondo? Qual è l’origine della magia?”  “Guarda che non abbiamo maghi in questa campagna.. io faccio il ladro.”

    “Ah, ok… in cosa ti trasformi?”

    Etc…

  4. Secondo me partire sempre dalle stesse domande o “protoidee” è… una cagata pazzesca…ma cosa me ne frega degli gnomi in ogni campagna? Perché ci deve essere per forza essere sempre un re e non pensare invece a sistemi di governo diversi? E poi fare sempre le stesse domande porta ad un livellamento dei mondi per il master…e per il povero giocatore che magari ha la sfortuna di giocare con questo master più di una campagna alla terza volta che gli si chiede “ma quanto fertilizzante si usa sulle begonie dopo la guerra magica (ma perché catso ci debba per forza sempre essere stata una guerra magica…)” potrebbe essere necessario un ricovero in struttura protetta! Il principio base nei giochi indie penso debba essere seguire il flow che si crea al tavolo e quindi ci sia necessità di un pochino di elasticità mentale e non di una schematizzazione tipica di un background da gdr classico…

  5. Simone Bonavita dipende dal tipo di domande. Nel tuo esempio hai perfettamente ragione. 

    Dipende sicuramente da quanto le domande sono aperte o chiuse. Ed e’vero che serve la capacita’ di uscire dallo schema per sentire il flow.

    Quindi, il mio commento al tuo e’ 92 MINUTI DI APPLAUSI 😉 

  6. Simone Bonavita di quello che interessa a te, a meno che tu non sia al mio tavolo, sostanzialmente non me ne fotte niente.

    Quello che a me (e ad altri, presumo) interessa è vedere come dalle stesse domande e spunti, persone diverse con libretti diversi creino mondi differenti.

    Aggiungo, che oltre alla spocchia enorme che dimostri con il commento, di elasticità mentale ne mostri ben poca.

  7. Più che altro – me ne sono accorto con un play by forum di Apocalypse World – le domande che vuoi/dovresti fare cambiano alla velocità della luce a seconda delle risposte che ricevi. Per quello in me si è confermata molto l’idea che ha davvero poco senso prepararmi cose prima della prima sessione di Dungeon World. Avevo anche delle domande prefatte uscite da mie curiosità sulla creazione dei personaggi; persino quelle avrei dovuto cambiarle tra una risposta e l’altra. Mi sono accorto dello scollamento che si generava al tavolo siccome anziché farle una alla volta le ho fatte tutte assieme siccome, essendo un play by forum, pensavo di accelerare i tempi. Non lo farò mai più! Per fortuna la capacità di improvvisare domande interessanti non mi manca.

  8. Daniele Di Rubbo di quelle già scritte ne faccio 3-4 a giocatore (ambientazione, e relative a libretto e razza) facendone una alla volta a rotazione, approfondendo con domande improvvisate basate sulle risposte (di solito un paio).Se viene fuori qualche concetto con ampie ricadute sul mondo faccio un giro di domande extra sull’argomento, facendo anche discutere tra loro i giocatori se vogliono (rende il mondo più condiviso).

    La tua risposta comunque conferma che non è la domanda iniziale che fa l’ambientazione, ma la cascata di domande che ne segue.

  9. Sì, il punto è che tu parti da una domanda su qualcosa che ti chiedi perché è rimasta in bianco, ma ti sembra interessante perché vedi il potenziale per costruirci sopra. Da lì può uscire una risposta che a cascata è interessante per altre domande. Di fatto la tua parte creativa sta nel fare le domande giuste, perché queste domande sono tutte tendenziose. È una delle ragioni perché in Dungeon World spesso il ruolo del GM è importante dal lato passivo.

  10. Daniele Di Rubbo veramente seguo anche i commenti dei giocatori. Se una risposta ha generato curiosità o entusiasmo, approfondisco l’argomento.

    Mai provato/visto qualvuno far fare le domande anche agli altri giocatori?

  11. un GM che dice “ora Tizio fa le domande a Caio” no, non l’ho mai visto e credo vada bene così. D’altro canto, è successo che mentre Tizio sta rispondendo a una domanda del GM a Caio viene una buona idea, magari si intromette e dice “…e se fosse così? Che ne dite?” e se piace la sia dotta. Questa dinamica è più naturale tra gruppi che si conoscono un pochino meglio, ovviamente, ma credo che possa dare spunti interessanti e condivisi dal tavolo di gioco. Se e quando ci riesco la incoraggio volentieri.

  12. Capita in alcuni casi, quando uno sta percependo la realtà su un altro personaggio, tira e fa un 6-. Io decido di rivoltargli contro la mossa come mossa dura e dico all’altro PG: “Fai tu le domande a lui”.

    Direi che non è lo stesso caso di qui, comunque.

  13. Intendiamoci: se ho un guerriero che mi parla della sua spada con sopra delle rune e il GM ci passa sopra, ma io come giocatore sono comunque curioso di sapere cose, posso chiederle. Per esempio: «Ma sono delle rune della tua tribù?». Non è che non posso chiederlo perché non è il mio ruolo.

  14. Forse non sono stato chiaro. Non c’e’ censura di nessun tipo al tavolo. Ognuno puo’ chiedere a ciascuno quello che crede. Cionondimeno, il ruolo del GM e’ di fare domande, non di dire a un giocatore di fare domande a un altro giocatore. Poi se lo fate di certo non vi vengono i NAS in casa

  15. Ok, Nikitas Thlimmenos, dico solo che dire che non è il suo ruolo secondo me è sbagliato, perché è una dichiarazione troppo forte. Se un giocatore si mettesse a fare i fronti, gli direi “Non è il tuo ruolo” e non sarebbe una dichiarazione forte. Se un giocatore fa una domanda a un altro giocatore sul suo personaggio, non direi “Non è il tuo ruolo”. Gli sta facendo una domanda sul personaggio, che è una domanda per chiarire la fiction, esattamente come chiedere al GM “Ma questo Mercato del Re quanto è grande?”.

  16. Allora, aspetta, dai… riprovo a dire le cose, perche’ sono stato confuso

    1) GM fa domande ai giocatore: OK (sarebbe non OK se non lo facesse)

    2) Giocatore fa domande a GM: OK (se non ha capito cose le chiede, se e’ interessato ad approfondire degli aspetti lo chiede, se e’ necessario deve usare le mosse per farlo)

    3) Giocatore che fa domande a giocatore: OK pure questo (evidentemente gli interessava un particolare, sono flag, materiale utile. Aiuta a costruire uno sulle risposte dell’altro. Muy bueno.)

    4) GM che dice a un giocatore di fare domande a un altro giocatore… ma perche’? Mi pare confuso e non ne vedo davvero l’utilita’. Ma siccome la mia non e’ una crociata, se vi va di farlo avete la mia benedizione!

  17. Nikitas Thlimmenos

    DM: Quale è la tua tribù di origine?

    Barbaro: Gli Smerfi del deserto, che vivono spostandosi ogni 5 giorni.

    DM a ladro: vuoi fare una domanda sugli Smerfi?

    Ladro: come si spostano gli Smerfi nel deserto? Quali cavalcature?

    oppure

    DM: Quale è la tua tribù di origine?

    Barbaro: Gli Smerfi del deserto, che vivono spostandosi ogni 5 giorni.

    DM: come si spostano gli Smerfi nel deserto? Quali cavalcature?

    Perché sarebbe confuso?

    (ps, not trolling, cerco di capire che problemi potrebbe creare)

  18. Se il giocatore del ladro avesse voluto sapere delle cose sugli Smerfi del deserto avrebbe chiesto direttamente lui. A indicare un tizio e dire “tu ora fai delle domande” non credo si ottenga molto se non un po’ di imbarazzo e delle domande forzate le cui risposte non interessano davvero, fatte cosi’ per farle e giusto perche’ ti ci hanno “obbligato”. 

    Le domande che vengono dal GM sono un adempimento dei loro compiti, se le domande devono venire da altri giocatori al tavolo, meglio che siano spontanee: indicano un interesse genuino e non una roba fatta per riempire il silenzio o perche’ ti hanno detto di farle.

    Detto cio’, mi ripeto di nuovo a costo di sembrare un disco rotto, se lo avete provato e nel vostro gruppo funziona, tanto di guadagnato.

  19. In questo caso nessun problema, perché il GM ha chiesto al giocatore del ladro se avesse delle curiosità; il giocatore poteva pure rispondere di no. Sarebbe problematico se il GM dicesse: “Giovanni, adesso tu fai una domanda a Luca (il giocatore del barbaro)!”.

  20. Ma perché Paride Papadia non capisci che l’unico con l’elasticità mentale di un plinto di calcestruzzo armato sei tu? Tu chiedi in locanda ed essendo un luogo pubblico che frequento attivamente io rispondo con le mie opinioni che possono o meno non piacerti ma non ti devi permettere di insultare nessuno foss’ altro per una questione di educazione che più volte e con diverse persone hai dimostrato di non avere.Per la spocchia non commento in quanto quando il bue dice all’asino cornuto…e con questa non vedo l’ora di vedere la prossima “Papadiata” in locanda per poter interagire con te.

    Ps Nikitas Thlimmenos era chiaro fin da subito ma forse avendo la mente caotica avevo dei vantaggi.

    Pps elastica l’idea di obbligare i giocatori a farsi domande…

  21. Simone Bonavita 1.ad essere offensivo oniziando a parlare di cagata pazzesca e totale mancanza di elasticità mentale sei stato tu, che evidentemente non sei in grado di dire che dissenti senza essere aggressivo.

    2. Non hai neanche capito di cosa stavo parlando, visto che ho parlato di gruppi diversi e non degli stessi giocatori.

    3. Non ho scritto niente di offensivo che tu non avessi già scritto a me prima, quindi prima di fare l’offeso, rileggi quello che scrivi, perché sembra che tu pensi di poter dire agli altri quello che vuoi senza conseguenze.

    Infine, se non vuoi avere a che fare con me, non farlo. Nessuno ti obbliga.

  22. Su una cosa in particolare sono d’accordo con Paride Papadia: Simone Bonavita, potevi esprimere il tuo dissenso senza bollare la domanda di Paride Papadia come una «cagata pazzesca». Ne stiamo parlando da diversi post ormai, proprio perché non è una cagata pazzesca di per sé: bisogna vedere come la applichi. Però iniziare una conversazione con una dichiarazione così perentoria non è costruttivo.

  23. Nikitas Thlimmenos quindi per te il problema sostanziale è che il DM deve fare le domande perché è il suo compito e non deve forzare i giocatori a fare domande perché non spetta a loro, ho capito bene?

    Detta così sembra che la cosa venga fatta dal DM in maniera coercitiva, mentre per me è essenzialmente come dice Daniele Di Rubbo, con in appendice “qualcun altro vuole fare domande sull’argomento?”.

  24. Esatto, l’importante è che non sia una cosa coercitiva. Se invece il GM vuole dire “Ragazzi, qualcuno ha una domanda o una curiosità da chiedere a Luca sul suo barbaro?” mi sembra un modo più che sano di approcciare la cosa.

  25. Beh, messa così non cambia niente. Nel senso, lo faccio anche io in continuazione per assicurarmi che la gente non stia leggendo la mail nel frattempo.

    “Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?” “C’è qualche domanda che vorreste fare?” e “Vi è chiaro tutto o volete dei chiarimenti?” o cose del genere, fanno parte di quella che per me è la normale conversazione al tavolo. Avevo capito tutt’altro.

  26. Più che altro mi pare che il discorso fosse cercare di capire cosa intendesse Paride Papadia. Comunque era solo un’appendice inespansa di un mio commento: non mi stupisce che non fosse chiaro quello che intendevo dire con quell’appendice.

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