13 pensieri riguardo “Aiuto!”

  1. Non so, Luca Antognoni, se ti fermi a riflettere per un attimo, la cosa più distruttiva di una certa cultura del giocare di ruolo, secondo me è stato far passare il concetto che bisogna “studiare” per giocare. Siccome non è vero e, anzi, spesso “studiare” porta a tanta fatica per nulla e allontana i “non addetti ai lavori” che ci guardano da fuori, io eviterei come la peste di farli “studiare”. Falli giocare, invece.

  2. Luca Antognoni smetto di fare battute sciocche e dò un suggerimento pratico: ti converrebbe scegliere una ambientazione che vada bene come riferimento per tutti. Per esempio, se hanno visto Conan, o il Signore degli ANelli, o anche il Re Scorpione, e lavora partendo da lì, in modo che possano costruire su un minimo di idee condivise.

  3. un gioco che fa il verso a d&d per qualcuno che non è interessato a d&d è una scelta strana.

    La prima regola per un gruppo, per avere buone probabilità di riuscita, è “voler giocare proprio con quelle persone, proprio a QUEL gioco”.

    Come siete arrivati da “confondono Zeus con Odino” a “li faccio giocare di ruolo”?

    è una cosa che ti hanno chiesto e non ho capito? O vuoi colmare carenze culturali loro (che sia cultura nerd o cultura mitologica) con i gdr?

  4. Simone Micucci la mia era ovviamente una battuta. Non ho la pretesa di colmare nulla. A una cena ho parlato ai miei colleghi del mio hobby e ci sono persone curiose che vogliono provare allora ho sentito loro che genere vorrebbero provare e ho capito che il fantasy potrebbe andare. Qualcuno ha visto qualcosa ma in generale non hanno conoscenza del genere e ho fatto varie domande per capire se il fantasy potesse davvero andare ma indago meglio. Grazie delle risposte mi arrangio adesso.

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