Non è dungeon world, ma penso possa interessare un post su AW:DA

Non è dungeon world, ma penso possa interessare un post su AW:DA

Non è dungeon world, ma penso possa interessare un post su AW:DA

Originally shared by Vincent Baker

AW:DA post. Christianity.

Watching all this frickin swords-and-blood crap, Game of Thrones, Centurion, Vikings, Black Death, Ironclad, even The Gray and Master & Commander, well, it’s fine when you’re making playbooks for the War-Herald, the Troll-Killer, the Outlaw Heir, where it’s all swords & blood and crap.

There has to be a Christian playbook, though, the Bloodless Priest. It’s essential and it’s essential that it be really good. But my source material is leaving me dry! I’m supposed to base the playbook on Black Death? Make it a sword-bearing blood-driven pagan-hating woman-murdering torture-guy? The hell I will.

Friends I’m so excited about the solution. It was like a lightbulb last night, it woke me up and got me out of bed to write some notes.

The Bloodless Priest is Ransom Stoddard!

http://lumpley.com/index.php/anyway/thread/779

27 pensieri riguardo “Non è dungeon world, ma penso possa interessare un post su AW:DA”

  1. Lungi da me pretendere di interpretare l’oracolo, ma penso si tratti di una versione medioval-fantasy di AW. Considerando BAker non penso che sarà un semplice cambio di color, e sicuramente ci sarà sangue a fiumi. Penso che GoT sia più la scusa che il vero concetto dietro. Ho letto ad esempio di modifiche anche al sistema dei danni. Dopo quattro anni troverei strano che non venissero fatte modifiche importanti al motore di AW.

    Insomma lo terrei sicuramente d’occhio.

  2. Già dalla prima lettura di AW gridavo a me stesso: “sarebbe perfetto per la Blood Opera!” (ovvero il genere di dark fantasy grandguignolesco a-la GoT et similia).

    Di tutte le varie hack DW è un po’ la più “estrema”, non nel senso di modifica al motore, quanto per il colore. In effetti potremmo dire che DW sia proprio un gioco a parte, diverso da AW, “ispirato a”, proprio come alcuni giochi D20 si discostano gli uni dagli altri (es: True20 dalla 3.5). In questo ha i suoi meriti.

    Comunque, che Vincent fosse interessato soprattutto all’aspetto “dark/gritty” della narrazione come intento creativo principale di AW sembrava evidente – pertanto una hack “d’autore” che approfondisca questi temi in un contesto diverso sembra l’ovvia evoluzione. Alla fine AW crea una fiction più di stampo dark fantasy di quanto non lo faccia DW.

  3. Posso dirla cattiva? Quando Meguey ha scritto che Vincent stava lavorando a un gioco, speravo si trattasse di qualcosa di diverso… Anche se questa è l’ennesima riprova del fatto che, nonostante tutte le critiche, il motore funziona.

  4. Daniele Di Rubbo nonostante non abbia  esperienza che su AW e DW (mai letti MH, MotW, Tremulus & altri) tenderei ad essere d’accordo.

    Ma questo, anche perché il motore di AW è un motore di narrazione, non un motore “fisico”. Ridotto alle bare bones, si può adattare a gestire qualsiasi tipo di story game. Forse è anche questo il motivo per cui ha avuto più hack di qualsiasi altro regolamento indie…

  5. Complesso sì, ma per via della enorme quantità di interazioni che deve modellizzare. Nella sua formulazione basilare, è molto semplice: azione/reazione (o meglio: ad ogni azione corrisponde un ventaglio di possibili outcomes). Cerca quindi a differenza di altri sistemi di gioco di “modellizzare” la fiction, “forzando la mano”  per creare una concatenazione di eventi più possibile coerente.

    Di base comunque mi pare che il focus dell’AW engine sia su un tipo di narrazione più “drammatico” e fast-paced di altri story games. Infatti DW è un caso strano: AW sembrava il gioco meno ovvio per farne un’hack light-hearted fantasy. Eppure, il risultato è quel che é: può piacere o meno ma attira frotte di appassionati.

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