Ieri ho fatto la seconda sessione di gioco, ma riscontro sempre dei limiti (miei ovviamente) nel gestire la…

Ieri ho fatto la seconda sessione di gioco, ma riscontro sempre dei limiti (miei ovviamente) nel gestire la…

Ieri ho fatto la seconda sessione di gioco, ma riscontro sempre dei limiti (miei ovviamente) nel gestire la partita. So che all’inizio bisogna fare delle prove, sbagliare e cercare di capire dove intervenire. Mi sono già fatto tante seghe mentali proprio perché vorrei giocare questo bellissimo DW in tutte le sue potenzialità, soprattutto come viene spiegato quì da tanti appassionati e certe giocate li trovo davvero fantastiche. Un mio problema che si rivela in game è che per quanto cerchi di spiegare che DW è diverso da altri sistemi, una volta data la descrizione di un ambiente e la relativa minaccia (mossa morbida) NON interagiscono tanto con me GM oppure gli altri Pg ma cercano risposte e soluzioni nelle mosse, e nel tiro di dadi. Io gli faccio presente che devono prima descrivermi quello che fanno, visto che è più importante la fiction, e con i dadi valuto soltanto l’esito della situazione, ma i gdr vecchi sono duri ad essere dimenticati con le loro fredde meccaniche di attacco ad oltranza (ooops!). Ho rispetto per tutti i gdr per carità l’importante è divertirsi, forse è solo il problema che i Pg contribuiscono poco. A voi è capitato? e come avete risolto?

44 pensieri riguardo “Ieri ho fatto la seconda sessione di gioco, ma riscontro sempre dei limiti (miei ovviamente) nel gestire la…”

  1. io ho distribuito loro i fogli con le mosse base e ovviamente quelle razziali, li abbiamo letti assieme….poi ho detto che avrebbero dovuto raccontare e basta per le prime sessioni, senza dar troppo peso alla mossa in se. Per il gm è molto più difficile, perché deve cercare di cogliere le loro mosse oltre le sue, ma per i pg sembra funzionare.

  2. ehm..

    i Pg (chierico,druido,barbaro e ranger) erano in una caverna abitata dai Goblin, gli faccio presente che dall’altra parte della stanza c’era qualcuno in agguato perché sentono delle voci “stanno arrivando”, ma nonostante l’avvertimento avanzano armi in pugno. il Barbaro avanti il chierco dietro, vengono attaccati di sorpresa da 2 goblin, gli do la possibilità di schivare (successo) e poi contrattaccare (fallimento). il barbaro subisce 4+1 danno dai 2 goblin intanto spunta un terzo goblin che gli corre contro caricandolo lancia in pugno, chiedo al chierico se vuole intervenire sui 2 goblin aiutando (Difendere) il barbaro oppure attaccare quello in carica. Il chierico sceglie Difendere, ma fallisce. Gli altri al tavolo: invece gli do la possibilità di schivare la carica in extremis (successo parziale) quindi viene travolto e spinto contro il muro. In effetti le giocate per quanto semplici sono riuscite, sono gli approcci vecchi che non mi piacciono dove con il lancio di dadi decido tutto e non come lo fai.

  3. Uhm suggerimento generico mio, che però richiede un po’ più di lavoro a te inizialmente… togligli proprio le mosse da sotto il naso… giocate quasi come non ci fossero le schede e quando vedi che attivano una mossa con la narrazione allora esplicita che mossa stanno attivando con quell’azione narrata e poi falli tirare… può essere utile a capire che devono giocare in funzione della fiction prima che della mossa. Quando avranno capito sapranno anche narrare fiction che li favorisca nelle mosse a loro più congeniali caratterizzando pure il personaggio, definendolo. Ho visto inizialmente che i miei giocatori si perdevano nelle schede delle mosse o in quella del proprio pg cercando di dirmi qualche mossa volevano attivare e si perdeva l’immediatezza della scena e della narrazione. Io ero sempre costretto a dirgli… “sì, ma come lo fai?” per tornare sui binari della fiction. Fare il contrario fa scorrere molto di più il gioco e aiuta ad entrare nella mentalità secondo me 🙂

  4. Aspetta, cosa significa che gli lasci attaccare/difendere? Cosa fanno i goblin? Cosa fanno i giocatori? che mossa hanno attivato?

    Specialmente, cosa significa che dai al guerriero la scelta se attaccare i goblin o difendere l’amico? Devi dire al giocatore “cosa fai?”, non dargli due scelte. 

  5. Taro macrolotto nell’esempio di sopra mi hai detto cosa fanno i PG, non i giocatori. Invece per capire come aiutarti mi servirebbe capire cosa fanno i giocatori. Ossia quando guardano la mossa, cosa dicono del loro PG, se narrano la mossa prima di tirare, se dicono cosa fanno i loro PG o se dicono la mossa e vogliono andare al tiro senza dire cosa fanno i loro PG. Queste cose, insomma. Non importano nemmeno i risultati dei dadi.

    P.S. Nell’esempio di sopra ci ho visto un paio di errori concettuali tra mosse dure e mosse morbide, ma questo è un altro discorso. Non vorrei affrontarlo adesso.

  6. Una nota di gusto estetico:

    “gli faccio presente che dall’altra parte della stanza c’era qualcuno in agguato perché sentono delle voci “stanno arrivando”, ma nonostante l’avvertimento avanzano armi in pugno. “

    Quando io sono GM, se dico “sentite delle voci dall’altra parte della stanza, forse è un agguato” (sto rendendo chiara la minaccia) e i giocatori mi dicono “avanzo armi in pugno” per me non stanno ignorando nulla. Ignorare per me è “non me ne frega niente, adesso devo pisciare sul muro”. Ignorare per me è “si, ma non ci presto attenzione, ora cerco indizi per terra, non presto attenzione alle voci”.

    Uno che mi dice “ok, avanzo con le armi in pugno” per me sta Sfidando il Pericolo.

    Domande varie:

    “il Barbaro avanti il chierco dietro, vengono attaccati di sorpresa da 2 goblin, gli do la possibilità di schivare (successo) e poi contrattaccare (fallimento).”

    che è sta cosa? Mi puoi zoomare di più qui?

    Gli hai detto “ti attaccano, ma puoi difenderti, tira su DES”?

    Gli hai detto “ok ti attaccano, ma puoi schivare il pericolo per difenderti, tira su DES?”

    Gli hai detto “ti fanno 4 danni, ma puoi evitarli tirando su COS”?

    Cosa gli hai detto tu? Cosa ha risposto lui?

    Seconda cosa:

    ” Il chierico sceglie Difendere, ma fallisce. Gli altri al tavolo: invece gli do la possibilità di schivare la carica in extremis (successo parziale) quindi viene travolto e spinto contro il muro.”

    Cosa ha detto il Chierico esattamente?

    Mi mette con lo scudo davanti a lui?

    Sto dietro di lui pronto a colpire ogni cosa si avvicini?

    Corro verso il goblin per intercettare la sua carica?

    Sono tre esempi di difendere, ma sono tre cose abbastanza differenti.

    In aggiunta: zooma anche qui. Cerca di risalire a cosa ti è saltato in testa in quel momento.

    Ok, il chierico difende. Ok, ha fallito. Quindi tu DEVI usare una mossa logica (è un principio, fa una mossa logica). Ok, bene. Che mossa hai usato?

  7. Daniele i giocatori guardano le mosse, decidono e tirano i dadi subito, li devo fermare ogni volta per farmi raccontare come lo fanno per capire se innescano la mossa che vogliono. Per fare la scenata gli dico guarda è più importante la descrizione, e loro ah ah ah

  8. Ho capito: quello è un problema tipico, e lo fanno tutti i giocatori, anche quelli tanto esperti di altri giochi Powered by the Apocalypse.

    Uno dei tuoi compiti di GM e chiedere sempre, come dice sopra Saverio Iacono, “Bene, ma come lo fai?”. Inoltre loro ti rispondono così perché pensano che l’azione vada narrata tutta dopo il tiro. In molti giochi, come anche D&D 3.X, questo succedeva tipicamente. Ora, Dungeon World ha un approccio diverso: in Dungeon World narri una parte prima e una parte dopo. La parte che narri prima del tiro è cosa si vede che fa il tuo PG, come intraprende quell’azione, e serve a dare un contesto all’esito della mossa (che quasi sempre è gestita da un tiro). In effetti, sia che il tiro fallisca sia che riesca la mossa viene narrata da te e dai giocatori a seconda del suo contesto. Ecco perché è così importante dire come lo fai.

  9. Simone il Barbaro non ha sottovalutato la minaccia, ma entrando nella stanza dove c’erano i 2 goblin in agguato ai lati dell’ingresso, se lì è visti addosso, quindi ha tentato di schivarli (sfida pericolo DES) successo, racconta che ha fatto una capriola in avanti, dopo sceglie di attaccarli  (assalire) ma fallisce ed i 2 goblin lo beccano, tira 1d6+1, inoltre (gli rivelo una scomoda realtà) un altro goblin avanza per caricarlo.

  10. quindi lui ha fatto un Assalire (non ti chiedo cosa ha fatto nello specifico, mi immagino che ha alzato la spada e gliel’ha abbassata in testa), ha fallito e tu hai fatto due mosse consecutive. Inflitto danno e Rivelato una scomoda realtà? (anche se la seconda è più una mossa morbida, in realtà).

    Invece con il Chierico cosa è successo esattamente?

  11. Il chierico vedendo il barbaro in difficoltà  e dovendo scegliere se difendere oppure affrontare il goblin in carica, sceglie difendere il barbaro, fallisce e quindi come mossa morbida gli faccio beccare il goblin in carica (al tavolo ormai da ogni fallimento si aspettano soltanto dei danni per la concezione dei vecchi regolamenti gdr), ma siccome era in allerta con il bastone pronto a deviare/difendere un colpo al barbaro GLI DO’ (quì sbaglio perché lo suggerisco io mentre lui già era rassegnato a subire danni, infatti mi ha contestato, ma dopo 2 sputi ha ceduto al potere del GM altro che GM a favore…) la possibilità di sfidare il pericolo+ des e quindi schivare. Successo parziale, gli dico che viene travolto e spinto a terra.

  12. Qui il problema che vedo è che cerchi di oltrepassare alcune regole.

    Se qualcuno fallisce non è una mossa morbida. È una mossa dura. Non so perché hai deciso di farla morbida, avrai avuto le buone ragioni. Ma non mi sembra una buona applicazione delle regole. (ci sta, non è la fine del mondo se si sbagliano le regole di un gioco).

    Allora la sequenza è stata:

    Barbaro fa una mossa per schivare il pericolo e riesce.

    Barbaro fa una mossa per Assalire e fallisce. Tu fai una mossa dura (tiri il danno) e una mossa morbida (una verità scomoda, dicendo che un goblin lo carica).

    Questa è una mossa morbida sul Chierico a tutti gli effetti, visto che ti rivolgi a lui per chiedergli cosa fa. (PS: si chiede “cosa fai?” non si chiede “scappi o colpisci?”. La domanda che devi fare è “cosa fai?”, non imboccare le risposte)

    Il Chierico dice che tira per difendere il barbaro. Fallisce…

    e in risposta tu gli dici… “no guarda, non è vero niente, puoi evitarlo se fai quello che dico io”.

    Puoi fare cose di questo tipo seguendo le regole, invece di sovrascriverle.

    Puoi offrire un’opportunità, con o senza o un costo.

    Puoi fare una mossa da un fronte.

    Puoi fare una mossa dei mostri.

    Puoi fare tante cose. Invece scegli di rimangiarti le cose che dici. Non so perché.

    Ma anche con questo…nonostante tutto…io in questa scena non vedo i grossi problemi del tuo post iniziale.

    Non vedo persone che “NON interagiscono tanto con me GM oppure gli altri Pg ma cercano risposte e soluzioni nelle mosse, e nel tiro di dadi.”

    Un chierico che cerca di difendere un suo alleato. Un Barbaro che va a picchiare mostri che volevano fargli un’agguato. Che ti aspettavi che facesse, che gli offrissi un tè?

    Che risposta ha cercato nelle mosse?

    E sopratutto usi delle parole strane:

    ” lui già era rassegnato a subire danni, infatti mi ha contestato, ma dopo 2 sputi ha ceduto al potere del GM altro che GM a favore”

    “forse è solo il problema che i Pg contribuiscono poco”

    “nonostante l’avvertimento avanzano” (nonostante??)

    “In effetti le giocate per quanto semplici sono riuscite, sono gli approcci vecchi che non mi piacciono dove con il lancio di dadi decido tutto e non come lo fai.”

    è come se tu avessi una qualche grossa insoddisfazione di fondo, ma non riesci a descrivermi da cosa ti deriva.

    Nella scena che hai descritto sei tu che imbocchi le mosse ai giocatori, non sono loro che “cercano risposte nelle mosse”

    I giocatori affrontano il pericolo andandogli addosso, ma tu inizi a dire “nonostante l’avvertimento avanzano…”

    Tu dici che le giocate sono riuscite, ma ci sono degli approcci vecchi dove con un lancio di dado decidi tutto e non come lo fai…

    quando le mosse invece partono da COSA FAI, sempre. Però i tuoi giocatori ti portano in giro quando glielo fai notare, i tuoi giocatori ti contestano le mosse (ti contestano di subire danni o di non subirli?).

    Da quello che scrivi non traspare un bel clima.

    A me traspare una tua insoddisfazione per qualcosa che non è in quella scena (se non in modo appena visibile) e pare che non ti piaccia qualcosa nel LORO atteggiamento, non tanto nel gioco.

    Sbaglio di molto? Io non sono al tavolo. Queste sono le sensazioni che mi da leggere questa discussione, ma io ho solo sensazioni dovute a come scrivi. Magari sto sbagliando tutto.

  13. Taro macrolotto cito: “i giocatori guardano le mosse, decidono e tirano i dadi subito”.

    No. I giocatori descrivono solo le azioni che vogliono far effettuare ai loro personaggi, tu decidi quello che succede e se si attiva una mossa (sempre ascoltando eventuali suggerimenti). A quel punto, se necessario tirano i dadi, e prosegui a secondo del risultato.

    Qualcuno ha il link alla guida a DW in italiano? Gli esempi lì sono piuttosto chiari sul ruolo di GM e  giocatori nello scegliere le mosse.

  14. Daniele Di Rubbo dal tavolo, non dal giocatore che descrive l’azione. E’ una differenza importante.

    Io personalmente faccio descrivere l’azione, dico quale (se) mossa si attiva secondo me e perché, se nessuno fa obiezioni il giocatore tira, se ci sono obiezioni vengono spiegate, se necessario si opta per un’altra mossa, ma la responsabilità finale è sempre del GM.

  15. Simone Micucci  Devo ammettere che sono un perfezionista in primis su di me e come applico le regole, forse è questa difficolta iniziale a DW che me lo fa vivere così, ma provvederò, altrimenti è inutile che scrivo quì. In effetti non mi piacciono i pregiudizi su DW a favore di altri gdr come d&d allora nella partite devo evitare i confronti oppure chiarire che DW è diverso quando mi fanno i paragoni. Dicevo sopra che nonostante le mie difficoltà ci stiamo divertendo, quindi resta a me il compito di migliorare.

  16. mi permetto di dire solo una cosa, forse quella insoddisfazione è solo che uno vorrebbe giocare ad un gioco….ma l’inesperienza generale ti fa giocare ad un altro, e allora si cercano info per raddrizzare il tiro.

    Come consiglio, nella mia infima esperienza sto cercando di far raccontare tanto ai giocatori.

    Col proseguire delle sessioni sto diventando più intransigente, proprio per non abituarli che basta “attivare” la mossa:

    -faccio questo

    -ok raccontami, cosa fai?

    -eh mi sposto a destra e faccio questo

    -ok raccontami, come lo fai?

    Secondo me è solo abitudine a immaginare quel che fai invece che leggere che l’abilità X è esteticamente così.

    Alle volte mi trovo a dover stimolare il racconto dando qualche input(ed era il mio dilemma sull’altro post….fino a che punto è lecito), ma per innescare la fantasia dei giocatori.

  17. Taro macrolotto io ho visto in alcuni gruppi storici sintomi simili a quelli che hai tu ora. Non sono un bel segnale. Ma non è un problema di DW e la soluzione non è nel numero di regole di DW che segui.

    E sicuramente non è argomento di questo thread.

    È un discorso molto molto più ampio. Quindi ne parliamo poi (se ti va) e sicuramente non in questa discussione.

  18. Alessandro Depaoli quella è un pò filosofia.

    Il giocatore gioca il suo personaggio per giocare il suo personaggio, nei parametri indicati all’interno degli scopi del gioco.

    Non gioca per “attivare le mosse”. Poi si può scendere nel dettaglio di alcuni passaggi, ma non è un discorso da trattare in un post a caso, è una cosa abbastanza ampia e per nulla scontata.

  19. Alessandro Depaoli no, messa così pare che ci sia un uso corretto della narrazione per attivare le mosse. Invece il punto è che non sta a nessuno al tavolo valutare il contributo degli altri. Non posso pretendere di chiedere di narrare evocativamente una mossa; il giocatore mi deve dire quello che fa. Laddove posso chiedergli di più è dove non mi è chiaro quello che fa.

    Il giocatore basta che dica quello che fa il suo PG. Può voler attivare una mossa e allora è legittimo: basta che dica quello che fa il suo PG per attivarla. Spesso e volentieri io dico: “Faccio questo questo e questo, e quindi attivo Assalire”.

  20. Alessandro Depaoli uhm, così come hai scritto sembra che il giocatore debba sfruttare la narrazione a suo vantaggio, per vincere il gioco attivando la mossa che più gli conviene. Ma non è così. Non bisogna ingegnarsi per attivare la mossa che si vuole. 

  21. Faccio un esempio pratico:

    Xeno, il mago, vuole lanciare un dardo incantato. Luca, il suo giocatore mi dice: «Voglio lanciare un dardo incantato contro il goblin sulla destra» e prende i 2d6.

    Io lo fermo e gli dico: «Aspetta! Come lo fai?».

    Luca: «Sollevo il mio bastone recitando delle parole di una lingua dimenticata. La sfera di alabastro sul bastone si illumina».

    Ma Luca potrebbe anche rispondermi: «Congiungo le mani e grido Shirak!».

    Queste due descrizioni vanno benissimo: sta attivando la mossa.

    Ma poteva anche andare così:

    Luca: «Congiungo le mani e grido Shirak!». Lancio un dardo incantato contro al goblin sulla destra.

    Luca prende i 2d6 e tira.

  22. Nessuno vieta di farlo quando il tutto rimane coerente alla fiction, è anche normale che un personaggio tenti di spostare un confronto su un piano a lui più congegnale, basta che rimanga nella logica della narrazione. Banalmente:

    [GM Ti arriva un masso addosso ed è bello grosso, sta per schiacciarti, che cosa fai?

    Giocatore “barbaro”: uhm bè lo colpisco col mio possente spadone e lo taglio! le due metà mi passano affianco senza arricarmi danno! dovrebbe essere uno sfidare il pericolo su forza, no?

    GM: Bè figata una scena interessante!Il ma Wulfgar (nome del barbaro) ha tutta questa forza? lo spadone è in grado di reggere? chiedo perchè prima non era mai successo che sfoderasse una potenza del genere!

    Giocatore del Barbaro: uhm… ]

    da qui in poi si può intavolare una rapida discussione su come è stato impostato il gioco, il giocatore si potrà tranquillamente auto-limitare accorgendosi che non è proprio possibile oppure il gm avrà elementi pregressi definiti dai giocatori stessi per dire che non è possiibile che riesca e chiedergli nuovamente “che cosa fai?” li sta all’inventiva del giocatore sfoderare un modo per affrontare il pericolo.Basta che sia coerente con la Fiction e sia divertente per tutti 🙂

    crosspost con Daniele 🙂

  23. Luca Maiorani   forse l’ho detto in modo troppo implicito, lo elaboro.

    Decidere quale mossa si attiva non sta al singolo giocatore che descrive l’azione, ma a tutto tavolo.

    Il giocatore che descrive l’azione non può descrivere, tirare, descrivere il risultato come se stesse giocando ad un solitario.

    Daniele Di Rubbo nel tuo esempio, non ci sono dubbi su quale mossa debba attivarsi per il lancio dell’incantesimo. In ogni caso, Luca, sta tirando i dadi senza conferme dal GM, che potrebbe voler comunicare che il goblin è vicino e potrebbe interrompere l’incantesimo, che ci sono degli altri goblin in arrivo, ecc. e richidere ulteriori spiegazioni.

  24. Il GM dà la parola a Luca quando dice “cosa fai?”, poi non può interromperlo per dirgli: “Non mi sta bene: quel goblin ti interromperebbe”. Se lo dice deve averlo precisato prima di dirgli “cosa fai?”. Ha tutto il potere di precisare la situazione e di dire in cosa è minacciosa prima di dare la parola a Luca col “cosa fai?”. Non ha il potere di dirgli “Questa mossa non puoi farla” (in qualsiasi forma) mentre Luca sta parlando. Può invece chiedergli spiegazioni se la situazione non è chiara, ma farebbe bene a dirlo a Luca prima che tiri i dadi, perché Luca non ha bisogno di chiedere il permesso a nessuno per tirarli.

  25. Daniele Di Rubbo Luca dice cosa fa, il GM può aggiungere o no dettagli, ma la mossa che si attiva deve essere concordata, prima che Luca tiri i dadi. Nel tuo esempio specifico non ci sono motivi per mettere in dubbio che la mossa sia appropriata, in altri casi ci possono essere dubbi e non è che siccome Luca ha detto una mossa e tira, ha ragione per forza.

    Ma poi, perché Luca?

  26. Io ti ho fatto un esempio concreto e ho risposto sulla base di quell’esempio concreto. Ora tu mi parli in generale: in generale dipende dalla situazione.

    Se Luca attacca un orco stordito e mi dice “È assalire!” io lo fermo e gli dico “Eh, no: tira direttamente il danno! Come fa a reagire quel poveraccio?”.

  27. Paride Papadia la mia domanda si riferiva proprio ai casi dubbi.

     Se la narrazione porta coerentemente a scegliere una mossa piuttosto che un’altra, o, come nell’esempio di Saverio, la caratteristica sulla quale tirare, io la vedo come un’abilità del giocatore nel fare sintesi tra meccanica e fiction.

    Poi chiaro che se il gm o altri al tavolo hanno dei dubbi si blocca la fiction e ci si accorda, come scritto più volte sul manuale

  28. Cioè, quello che vorrei che fosse chiaro è che il compito del GM di spiegare il gioco (che è solitamente assegnato a lui perché il manuale parla a lui in prima persona) si mischia al compito e alla responsabilità di tutti i giocatori di riconoscere le mosse e di sollevare obiezioni o chiedere chiarimenti se ritiene che le mosse stiano venendo interpretate a cazzo. Il che è legittimo per tutti i giocatori, compreso il GM.

    Però non vorrei che passasse il messaggio che il GM spiega il manuale, decide quando si applicano e non si applicano le mosse e gli altri si devono adeguare. Giocando ad AW e a DW mi sono trovato più volte a dover correggere il GM perché stava sbagliando l’applicazione di una mossa. Come GM ho sbagliato più volte le applicazioni delle mosse. In entrambi i casi, quando me ne sono accorto ho spiegato come mai stavamo sbagliando o avevamo sbagliato e sulla base di cosa potevo dirlo.

    È che il manuale ha parecchie luci che si scoprono solo giocando. È perfettamente normale sbagliare diverse cose all’inizio, in tutti i giochi.

  29. tipo non trattare un dubbio parallelo Alessandro Depaoli in un thread dove c’è una richiesta di aiuto su un altro argomento di Taro macrolotto. Anche perché Taro se vuole cercare qualcuno che risponde ancora ai suoi dubbi magari deve leggersi delle discussioni che non lo riguardano.

    Non è una questione di ordine, è più una cosa di sensibilità personale.

  30. Daniele Di Rubbo Il tuo caso concreto è un caso ideale, con una situazione priva di dubbi e con un giocatore che arriva alla mossa attraverso la fiction.

    Il problema che Taro riporta è che tutte le condizioni del tuo esempio mancano. Quello che ho recepito è che i giocatori del suo gruppo decidono che mosse attivare, non spiegano che fanno i personaggi, non attendono l’approvazione del tavolo, e tirano per conto loro.

    In queste condizioni, è il caso che il GM prenda il mano il flusso del gioco per condurre i singoli giocatori a capire che DW non si gioca tirando check a destra e manca ignorando il tavolo, e che è la fiction che fa attivare le mosse, non viceversa.

    Nello specifico, al mio tavolo il flusso di gioco assomiglia molto a quello che hai descritto tu (normalmente i giocatori descrivono quello che i personaggi fanno, e la mossa che vorrebbero attivare, nel caso non sia evidente dalla fiction). Ma io al massimo chiedo qualche dettaglio in più in fiction prima della mossa, non ho giocatori solipsistici.

  31. Simone Micucci Lo so che lo dici per ordine della discussione, ma io trovo tutti gli interventi molto interessanti, perché spostare su un social network delle nozioni quando la Locanda di DW è un validissimo  riferimento? intanto grazie a tutti per le risposte.

  32. Taro macrolotto mi sento di consigliarti una delle maniere con cui sono riuscito a sbloccare alcuni giocatori in situazioni simili.

    Metti molto bene in chiaro che i risultati variano a seconda del narrato; una singola mossa potrebbe produrre eventi sempre diversi. Soprattutto, ci potrebbero essere vantaggi o svantaggi seconda di cosa succede nel mondo di gioco. All’idea che narrare bene potrebbe fornire vantaggi e tralasciare quest’aspetto gli si rivolterebbe contro dovrebbero cominciare a porvici maggiore attenzione.

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