Sono reduce da una demo di Dungeon World con dei miei vecchi amici con cui giocavo a D&D 3.5 ed è stata davvero una bellissima prima sessione. Sono uscite delle idee bellissime e ci siamo divertiti molto. Se avrò tempo nei prossimi giorni magari scriverò qualcosa di più preciso. 😉
Sono reduce da una demo di Dungeon World con dei miei vecchi amici con cui giocavo a D&D 3.5 ed è stata davvero una…
Sono reduce da una demo di Dungeon World con dei miei vecchi amici con cui giocavo a D&D 3.5 ed è stata davvero una…
Claudio Freda dipende dagli amici 🙂
Sì, anche secondo me dipende dagli amici. In altre occasioni ho avuto difficoltà. Secondo me dipende anche dal fatto che io stesso mi pongo in maniera migliore che neanche 2-3 anni fa, e poi in genere conosco bene i giochi che vado a proporre, che significa che è raro che perlomeno io faccia degli errori che ne pregiudichino la riuscita.
Claudio Freda per te dice molto sulla natura del “gioco” DW o sulla natura del “gioco di ruolo” in generale?
Io ho notato un’ulteriore cosa.
Gioco sempre con le stesse 6/7 persone, e le varie combinazioni (contando solitamente 4 giocatori) hanno effetti diversi. Alcuni cambiano radicalmente modo di giocare in base a chi si trova al tavolo con loro.
io sto appuntando certe dinamiche dal 2009, quando ho iniziato a girare tra diversi gruppi in italia.
Mi è successo a volte che mi chiedessero di “presentare determinati giochi a un gruppo”, perché il master aveva problemi a farlo (e voleva giocarci) ma nel gruppo c’erano problemi e si creavano opposizioni. I problemi misteriosamente sparivano quando arrivava un elemento esterno (io).
sono molto intrigato dalle questioni che si sviluppano attorno al gioco.
L’aspetto sociale di tutta la faccenda, le dinamiche relazionali tra giocatori, come queste si incontrino con il gioco in questione e di cosa ne venga fuori.
credo sia un discorso troppo complesso e lungo perché io possa riuscire a formularlo ora (e non credo neanche di essere capace), ma mi è capitato di creare qualche giochino (premetto che sono ignorante in materia di game design) e ogni volta pensavo a quale attitudine/comportamento da parte dei miei
Amici potevo convogliare in un gioco e regolamentarlo.
(Non riesco a spiegarlo
Meglio in questo momento, e sono consapevole di non essere stato molto chiaro, ma il dentista mi ha ucciso e sono ancora provato! Lo lascio qui come appunto).
molti casi che ho visto ricadono sotto il group think, che è fondamentalmente una malattia sociale abbastanza diffusa nei gruppi (non in quelli di gioco, proprio nei gruppi di persone).
Una volta, facendo una serie di riflessioni su dei casi che sia io che altri miei amici avevamo notato, ero arrivato a definire “il gruppo” come una forma di vita sociale parassitaria, con tanto di “difese immunitarie” che la proteggono dall’essere eradicata.
Come concetto non l’ho mai approfondito perché difficilmente sarebbe preso seriamente da chicchessia (e anche io ci penso più come esercizio di immaginazione che altro).
Ho appena scritto tutto qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,9811.0.html
Grande!