Simone Micucci e altri detrattori del bardo: ho visto che nelle mie cerchie stanno parlando bene di questo libretto.

Simone Micucci e altri detrattori del bardo: ho visto che nelle mie cerchie stanno parlando bene di questo libretto.

Simone Micucci e altri detrattori del bardo: ho visto che nelle mie cerchie stanno parlando bene di questo libretto.

Simone Bonavita, perché quando si parla di gente che parla male di libretti lui deve aver la possibilità di dire la sua. ;-P

http://rpg.drivethrustuff.com/product/137211/The-Bard–A-Dungeon-World-Playbook

18 pensieri riguardo “Simone Micucci e altri detrattori del bardo: ho visto che nelle mie cerchie stanno parlando bene di questo libretto.”

  1. Io ho lavorato molto a questa “riscrittura” del bardo, fornendo una tonnellata di feedback a David. A me piace molto come idea. Il bardo “originale” l’ho sempre trovato molto povero in gioco, soprattutto durante i comabttimenti. L’ho visto all’opera in diverse campagne, e tutte le volte il giocatore del bardo non faceva altro che dire “canto”, e targhettava gli effetti: 1d4 danno a lui, curo l’altro ecc. Ai livelli più alti diventava una sorta di superchierico, con cure da paura ogni “turno”, bonus all’attacco ecc. MA MAI UNA PAROLA detta nella fiction, mai un’azione degna di essere raccontata. 

    Il “nuovo” bardo è più interessante. Può dare parole di coraggio PRIMA della battaglia, in modo da dare un bonus prettamente iniziale, può sputare conoscenze in modo simpatico, e in combattimento (se ha le mosse) può essere anche un pò combattente-skald, pompando se stesso cantando in battaglia e quindi menando allegramente 😀

    Vi consiglio vivamente di provarlo in gioco.

  2. concordo molto con Alessandro Gianni io quando ho giocato il bardo ho visto come i miei spunti muovevano un sacco le cose. Poi in combattimento può fare quello che vuole e come attacco non ha molto da invidiare ad altri. Ovvio che se i combattimenti sono il 90% del gioco allora fa poco.

    inoltre può prendere due mosse di altre classi facendo più o meno quello che vuole (chi ha detto lista incantesimi?)

  3. Non voglio insistere per un discorso di “ragione/torto”, solo per dettagliare meglio la situazione. Praticamente sempre in combattimento tutti i vari PG facevano “tutto” e in linea di massima muovevano la fiction e seguivano la fiction, quando toccava al bardo, il gruppo diventava la classica “mente alveare”, e cominciava “ok, cura lui di 2d8, e dai all’altro 2d4 danno”. Fatto. Nuovo giro, tutti fanno “tutto”, arrivi al bardo, e di nuovo “lui è messo male, curalo di 2d8, intanto dai 2d4 al danno a me” e via così. Anche perchè, se non fa quella mossa, capita che gli altri PG la vedano come “un insulto” (qui esagero ovviamente), perchè è così utile/indispensabile, che se poi uno il turno stesso muore perchè il bardo non gli ha curato i 2d8, e il guerriero non ha oneshottato il mostro grazie ai 2d4 extra danno, allora le cose si mettono male per il bardo. Sto esagerado la situazione, ma non è così lontana dalla meccanica al tavolo che quella mossa crea.

    Poi è tutto vero, il bardo PUO’ fare dell’altro, e può prendere mosse multiclasse, MA io lo vedo ricascare spesso in quella meccanica.

  4. Io ho giocato un bardo (quello standard), ed è stato molto esaltante anche durante le scene di combattimento, sempre nel cuore delle battaglie (alla fine è anche morto in modo epico per riuscire ad uccidere definitivamente uno spirito sul proprio piano d’esistenza).

    Sul piano della narrazione generale il suo apporto non è stato marginale, anzi.

    Ovviamente non sto facendo un paragone tra le due versioni, non ho giocato l’altra e non le ho messe a confronto neanche sulla carta, è soltanto per condividere la mia esperienza.

    Forse si, dipende anche dai giocatori.

  5. Andrea Parducci : ti vorrei postare un resoconto del “combattimento” della mia ultima partita, ma sarebbe un po’ troppo lungo e dettagliato. Comunque, in sintesi, il bardo ha usato arte arcana per liberare da un incantamento un alleato, poi ha sparato una freccia sul piede di un avversario per immobilizzarlo, ha aiutato il guerriero che usava piegare sbarre per distruggere l’artefatto di potere del nemico, e altro. Combattimento rearamente significa “esaurire i PF dell’avversario”, anche perché se il guerriero da solo infligge una media di 10-15 danni, basterebbero uno, massimo due hack&slash per sventrare la maggior parte degli avversari. Fatto sta che è evidentemente una questione sociale la vostra, come dice Daniele Di Rubbo . Non per forza di “pressione”, però è evidente come ci siano dei preconcetti su cosa sia un combattimento e come debba svolgersi che ovviamente finiscono per fiaccare il giocatore a cui viene conferito un ruolo marginale.

    Ci può stare che una persona non trovi ispirazione da una classe, ma non significa che sia la classe ad essere intrinsecamente fatta male. Insomma, c’è chi pensa che il mago sia debole, chi pensa che il guerriero sia noioso, chi pensa che il ladro non abbia niente da offrire, chi dice che il ranger dipende troppo dal compagno animale e chi è convinto che il druido sia troppo forte…

Lascia un commento