Buonasera 😀
Scrivo per avere delucidazioni sulla creazione del mondo e sulla formulazione delle domande in generale dato che sono un po’ confuso a riguardo :S
Nonostante l’ utile guida inserita nel manuale di Narrativa, non riesco a capire i consigli dati a pagina 126, nel capitolo “Costruire il mondo: fai domande, lascia qualche vuoto”.
Il manuale infatti descrive come la preparazione nei minimi dettagli sia contraria a 2 principi di DW (disegna mappe; fai domande e usa le risposte) e fa l’ esempio di un tempio in rovina al quale associa delle domande.
Quello che non riesco a capire è se queste domande, che vengono create insieme ai fronti e ai luoghi, debbano essere poste direttamente ai pg. Funzionano come le domande durante la prima sessione?
E se le loro risposte distruggono totalmente il minimo di materiale che mi ero preparato? Avete dei consigli da darmi a riguardo?
Per il resto non so, avendo fatto solo due sessioni (anzi diciamo una mezzo, a causa del poco tempo a disposizione nella prima dovuto alla creazione dei pg) non capisco bene come e quando fare domande.
Per ora mi sono basato solo sui 7-9 dei vari Rivelare conoscenze, ma è come se non avessi nulla in mano, come se mancasse qualcosa…
Avete avuto anche voi sensazioni del genere durante le prime partite?
Innanzitutto diciamo che quella parte a cui fai riferimento non fa originariamente parte del manuale di Dungeon World. Era la parte della Guida di Dungeon World che spiegava come fare preparazione eventuale, anche se totalmente non richiesta. Normalmente quella procedura non si fa, anche se alcuni la utilizzano o perché hanno paura di non essere in grado di improvvisare nulla o perché preferiscono avere un’avventura con un po’ di direzione in più all’inizio.
Premesso questo, le domande che citi tu sono da fare ai giocatori e le risposte che ti danno le devi prendere come fatti assodati. Non possono distruggere quello che pensavi, perché tu devi costruire su quelle cose che ti danno loro, quindi non puoi distruggere qualcosa che non hai costruito.
Se non credi che questo sia possibile, io durante tutte le demo improvviso un’avventura e una situazione iniziale unicamente dalle risposte delle domande ai PG. E non sono mai stato un buon improvvisatore. Il sistema ti aiuta: fidati!
Un ulteriore consiglio che mi sento di darti è chiedi solo ciò di cui vuoi usare la risposta. Inutile chiedere su qualcosa che hai già pensato. Ma su quei vuoti devi lavorare sulle domande. E se dicono qualcosa che va contro quello che hai preparato vincono loro, è così il gioco, e il tuo ruolo è di costruire sulle loro risposte. Sei tu che ti devi adattare a loro, è il prezzo che paghi per avere un mondo a disposizione
Esatto! Può sembrare una cosa scema scontata da dire, ma spesso si fa l’errore di pensare ad una cosa e – non so come mai – poi talvolta la si chiede ai giocatori? Come sarà possibile immaginare è praticamente automatico che la risposta sarà diversa da quella pensata dal GM. A questa cosa ci sono due soluzioni: 1) pensare poche cose; 2) chiedere le altre, soprattutto quelle per cui: a) non hai idee; b) non ti sembra di avere buone idee; c) ritieni sia più interessante farle definire al giocatore di un personaggio (soprattutto se riguardano il loro personaggio). In realtà nel tuo ruolo di GM hai praticamente un potere enorme: puoi “inquinare” le risposte di tutti, facendo domande tendenziose.
Esempio:
«Trixie, com’è che hai un affare segreto con Xeno?»
«Beh, all’inizio non sapeva proprio tutto, ma poi ho deciso di metterlo al corrente del fatto che le Lame Nere volessero recuperare quei sette cristalli»
«Aspetta, deve esserci stato qualcosa di serio per arrivarti a fidare di lui a questo modo, no?»
Qui il giocatore di Trixie non lo ha detto; ma io come GM sto facendo le domande giuste per arrivare dove mi interessa. Ovviamente il giocatore può anche rispondermi «No, in realtà è una sensazione di fiducia a pelle» oppure «In realtà penso di essere stata incosciente a dirglielo», ma sono comunque risposte perfette, sulle quali
puoidovresti costruire. 😉Ciao, io amo prepararmi il materiale prima di cominciare a giocare. Ci passo anche un sacco di tempo, a volte. Però, quando vado al tavolo, ho già fatto una scelta: alcune cose non escono nemmeno dalla borsa; le porto perché potrebbero servire.
Ciò che metto sul tavolo, all’inizio, è molto poco, e corrisponde a ciò che vorrei vedere in gioco, in quanto membro del tavolo. Comincio a fare domande su quello, incorporando via via il materiale dei giocatori. Se i giocatori vanno contro alla mia preparazione (non è mai successo in maniera totale), la mia prep semplicemente salta. Ma tanto c’il materiale c’è, semplicemente l’autore non sono io.