Buongiorno a tutti, mi chiamo Gregory ed è la primissima volta che scrivo in Locanda, sebbene ci sia dentro da…

Buongiorno a tutti, mi chiamo Gregory ed è la primissima volta che scrivo in Locanda, sebbene ci sia dentro da…

Buongiorno a tutti, mi chiamo Gregory ed è la primissima volta che scrivo in Locanda, sebbene ci sia dentro da parecchio tempo.

TL;DR.

Vi avverto che sarà un post lungo, dato che vi spiegherò com’è andata la partita. Alla fine, metterò le mie domande.

Giocai per la prima volta a Dungeon World durante una diretta Hangout assieme a Daniele Di Rubbo, Simone Micucci e un altro ragazzo che non so se si trova in locanda. In quella partita il gioco filò liscissima, senza nessun problema, e si venne a creare una storia molto figa secondo me.

Ieri sera fui invitato, assieme ad un amico, a giocare una partita in real e, dato che mi sono sorti alcuni problemi durante il gioco, volevo farvi un po’ di domande per fare chiarezza:

Parto dicendovi che fu la prima partita per tutti gli altri al tavolo, tranne per me che avevo già giocato, letto il manuale e i vari articoli di approfondimento che ho trovato su internet. Il ragazzo che faceva il GM aveva solo letto il manuale, invece.

Siamo partiti con la scelta dei libretti, ma mi sono accorto che probabilmente non sono state fatte abbastanza domande: è uscito fuori ciò:

Una Barda Umana, giocata da me, fuggita da una vita di povertà estrema e che ha molto a cuore la vita sottopagata degli artisti che si esibiscono nelle taverne. È uscito fuori che la maggior parte delle taverne nel mondo di gioco sono gestite da una stessa “società”, come se fossero una catena gestita appunto allo stesso modo e dalle stesse persone.

La mia Barda ha cercato nel corso del tempo di dedicarsi alla magia, che in questo mondo è vista come un qualcosa di incredibilmente potente, e i maghi sono allo stesso tempo temuti e rispettati. Ha scoperto di avere un dono, cioè quello di infondere la magia nella sua arte.

Un Guerriero Nano che lavora come Mercenario al soldo di chi paga di più. Si è scoperto che i Nani hanno un proprio regno, e sono molto malvisti al di fuori di esso. Per questo si verificano spesso episodi di razzismo.

Una Maga Elfa la quale imparò la magia dal suo mentore e che ha sentito parlare di una congrega di maghi molto potenti nascosta in un tempio che lei vuole cercare.

Un Ladro Umano che fa parte di una specie di gilda di contrabbandieri, una corporazione che si estende per tutto il territorio e guadagna da merce rubata. Questa corporazione sembrerebbe collegata alla società che controlla le taverne sul territorio.

Dopo aver compilato il tutto, siamo passati alla scelta dei Legami. Non avendo le schede sottomano, non me li ricordo tutti, però uscì fuori che:

La Barda e il Nano avevano già lavorato assieme in passato.

La Maga confidò un segreto alla Barda.

Il Ladro non si fida della Barda.

Nonostante questo, Ladro e Barda avevano in ballo un affare sporco.

La Maga vuole insegnare quello che può sul mondo al Guerriero, che è terribilmente disinformato.

Il Ladro sta nascondendo un segreto importante alla Maga.

Il Guerriero mi pare volesse trasformare la Maga in un duro come lui, ma sinceramente non ricordo.

È uscito inoltre fuori che il Guerriero ha giurato di proteggere il Ladro.

Sui legami ci siamo stati una decina di minuti, ed è emerso che:

L’affare sporco che avevano in ballo Barda e Ladro era il rubare un oggetto dalla casa del Lord Asai, che faceva parte della società che controllava le taverne. Lo scopo della Barda era quello di arrivare ad avere un dialogo con Asai per convincerlo a pagare di più gli artisti che si esibivano, invece di trattarli come schiavi. Lei avrebbe attirato fuori il Lord tramite una manifestazione di protesta assieme ad altri artisti, mentre il Ladro si sarebbe dovuto intrufolare all’interno e compiere il suo lavoro, protetto dal Guerriero Nano.

Una cosa che ho notato qui, è che la Maga sembrava un po’ scollegata dal resto. Tramite qualche domanda si è scoperto che l’oggetto che il Ladro doveva recuperare era stato richiesto dal mentore della Maga. Era probabilmente un oggetto magico, ma il Ladro aveva intenzione di rivenderlo al mercato nero per farci più soldi.

Inizia la sessione:

Il GM ci chiede dove siamo, ma da manuale non avrebbe dovuto decidere lui dove metterci?

Decidiamo alla fine assieme al GM di trovarci alla taverna, con me (la Barda) che sto preparando la protesta, e gli altri che aspettano il momento giusto per agire.

Nel tentativo di ispirare la folla di artisti, mi fece tirare su Parlamentare, ed ebbi un successo. Ma un tiro su Parlamentare era la scelta giusta? Non avendo compreso bene il sistema della Leva, non mi sono posto domande ed ho lasciato fare al GM che ha poi descritto che la folla mi avrebbe seguito senza indugi.

Mi avvio con la folla verso la strada manifestando assieme agli altri, mentre i miei compagni aspettano il momento propizio per agire. Si palesa Lord Asai con due guardie del corpo, ed io lo tengo impegnato con dei discorsi durante la manifestazione mentre gli altri si avviano verso la magione del Lord.

Il Ladro entra nascosto tramite una finestra, mentre il Guerriero riesce a distrarre e mettere K.O. una guardia. Entra quindi dalla porta assieme alla maga.

Senza entrare troppo nei dettagli, il ladro stava cercando se c’erano pericoli nella zona, ed il GM gli fa tirare un Discernere Realtà, trattandolo però come fosse un tiro Osservare “alla D&D”. Non ci feci caso subito all’inizio, ma mi venne in mente al secondo Discernere Realtà, facendogli notare l’attivatore in fiction e le domande.

Dato che stava cercando pericoli, non avrebbe dovuto tirare la mossa iniziale del Ladro?

Inoltre, il Ladro fece un fallimento (6-), ma non ci fu conseguenza se non un: “non ti sembra di vedere nulla”.

Il Ladro si intrufola nella casa, e senza farla troppo lunga c’è stato un semplice combattimento contro un cane lupo di guardia da parte di Maga e Guerriero, che si trovano in seguito, a causa del troppo rumore causato da un fallimento nel cercare di irrompere dalla finestra nell’edificio, da un combattimento con un golem di ferro.

In tutto questo, il Ladro riesce a trovare l’oggetto e fuggire. La Barda trova un accordo (tramite Affascinante e Onesto) con il Lord e lo spinge a firmare un accordo all’interno della taverna (in modo da non avvicinarlo di nuovo alla sua magione, dato che la Barda notò da lontano che stava succedendo qualcosa di grave).

La sessione è finita mentre la Barda si stava avvicinando alla magione del Lord per cercare di ritrovare i suoi compagni.

Diverse cose mi lasciano perplesso:

In primis, l’utilizzo di Discernere Realtà non ha nulla a che vedere con l’Osservare di D&D, o sbaglio? E, per curiosità, c’è una mossa che replica l’Osservare?

Non sono state fatte un po’ poche domande? Non si è parlato dell’arma del guerriero, che da libretto sembra una cosa importantissima. Il Giocatore del Guerriero mi ha poi confidato che gli erano venute in mente idee molto fighe a riguardo (e non solo riguardo all’arma, era molto ispirato anche sul motivo per cui era Mercenario ecc.), ma che non sapeva come metterle in gioco (non conoscendo il gioco stesso).

Il Giocatore del Guerriero non apprezzava i Legami di base: sarebbe stato possibile inventarne di nuovi già alla prima sessione?

I Legami non mi sono sembrati troppo esplorati: in più, la natura “egoistica” del Ladro l’ha portato a pensare prima alla refurtiva piuttosto che cercare di salvare i propri compagni. È una cosa che sinceramente non mi è piaciuta, ma non capisco se sia un gusto personale oppure una cosa che non dovrebbe essere accaduta per il fatto che si dovrebbe collaborare.

La Giocatrice della Maga ha detto che si è sentita un po’ limitata dagli incantesimi che aveva. Preciso che non ha avuto la possibilità di utilizzare un rituale, e mi sembrava poco coinvolta nella storia.

È partita inoltre una mini discussione da parte del Guerriero che voleva mettere K.O. la guardia: io ho consigliato al GM o di far tirare uno Sfidare il Pericolo, giustificandolo con il fatto che la guardia fosse addestrata e sarebbe potuta essere un pericolo interessante, o di non tirare affatto, dato che la guardia era di spalle in quel momento ed il Guerriero avrebbe potuto colpirla con l’ascia di piatto senza problemi. Abbiamo optato per lo Sfidare il Pericolo, anche se all’inizio per il GM doveva essere un taglia e spacca. Chi ha ragione?

In generale, l’esperienza di gioco non è stata bella e divertente, mentre in passato su Hangout con Daniele e Simone mi trovai benissimo. È solo causa dell’inesperienza, secondo voi?

Scusate per il post super lungo ragazzi, grazie mille se deciderete di leggere e rispondere.

15 pensieri riguardo “Buongiorno a tutti, mi chiamo Gregory ed è la primissima volta che scrivo in Locanda, sebbene ci sia dentro da…”

  1. Cerco di essere breve perché non ho molto tempo e potrei dover interrompere il post a metà se esagerassi.

    tl;dr secondo me non avete giocato a Dungeon World.

    La prima sessione è descritta abbastanza bene nel manuale, a pag. 187 (ultima edizione) riporto questo paragrafo:

    Comincia la sessione con un gruppo di PG (o anche tutti) in una situazione tesa. Crea qualcosa che richieda azione: l’entrata di un dungeon, un’ imboscata in una fetida palude, spiare gli orchi guardiani attraverso la fessura di una porta o essere processati dinnanzi a re Levus. Comincia

    subito a porre domande: “Chi guida l’imboscata contro di voi?” o “Che cosa avete fatto per far arrabbiare così tanto il re?”. Se la situazione deriva direttamente dai personaggi e dalle tue domande, meglio così.

    E così via per le altre questioni.

    Es. si può sapere se si scatena una mossa se e solo se sappiamo bene qual’è la situazione in taverna, il pubblico/gli altri bardi sono ben disposti? Ci sono persone ostili alla barda (ricorda che il GM deve rendere chiara la minaccia)?

    Se non ci sono pericoli, probabilmente non si può attivare la mossa Sfidare il Pericolo. Se la barda promette qualcosa di suo, potrebbe essere una leva valida per un Parlé (per esempio se promette che una volta “andata al potere” tra i bardi promettesse un trattamento equo, potrebbe essere una leva per un parlé qualora la promessa sembri plausibile al suo pubblico).

    Per dire, fossi stato io il GM Parlé sarebbe stata la prima mossa che avrei guardato. Avrei inquadrato il giocatore della barda dicendo: sì li vuoi aizzare, ma non sono una banda assetata di sangue, vorranno qualcosa in cambio, chessò una fetta della torta, oppure che la “società” che gestisce le taverne sia tolta di mezzo possibilmente per sempre. Se il giocatore della barda promette una cosa del genere e riesce nel tiro, sono poi cavoli suoi mantenere la promessa! 🙂

  2. Ciao! Quoto Palin Majere : sembra essere stata una partita a D&D se non fosse che invece del D20 sono state usate regole meccaniche simil PbtA.

    Purtroppo non ho tanto tempo per scrivere e me ne scuso. Solo un commento veloce alla “lite” finale: da come l’hai descritta la guardia non era una minaccia. Il master non aveva fatto alcuna mossa morbida, dunque il suo ko da parte del guerriero secondo me sarebbe dovuto essere automatico.

    In generale mi sembra si siano tirate tante mosse per non-conflitti o per conflitti di scarso interesse.

    Consiglio: di al master di entrare in locanda, leggere tante discussioni già fatte, e se ha dubbi di chiedere 🙂

    La parte più difficile con la quale entrare in sintonia di questi giochi è proprio quella non scritta nelle regole, almeno per me è stato così!

  3. Simone Micucci​ Grazie! Aspetto il tuo commento 🙂

    Palin Majere​​ In effetti in quell’occasione è stato fatto un Parlé, ma non è appunto stato usato correttamente a quanto pare. Probabilmente perché non era ben chiaro il concetto di Leva o la mossa in toto (ci sono stati problemi anche con altre mosse, soprattutto quelle più “elaborate” come Discernere Realtà).

    Daniele Sanna​​ in effetti il feeling è stato proprio quello: una giocata “forzata”. Avendo già giocato con Daniele Di Rubbo​​ e Simone Micucci​​, sembrava davvero un altro gioco, complice sicuramente anche la scarsa esperienza.

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