La gestione dello Spotlight.
In DW il concetto di “spotlight” è conosciuto e affrontato spesso nelle discussioni o documenti che approfondiscono il gioco. Ma il manuale non codifica o definisce esattamente questo concetto.
In Fellowship invece, pbta fantasy di Jacob Randolph, vi sono delle precise regole su come gestire lo spotlight e su come esso deve passare da un giocatore all’altro.
Il concetto, riassunto, è questo (tradotto a braccio):
“Dopo aver definito la situazione, è il momento di agire e lo Spotlight comincia a girare attorno al tavolo.Lo Spotlight è come un turno del gioco ma, a differenza di molti giochi, questo turno non è rigido o predefinito. Lo Spotlight è flessibile e va dove ce n’è bisogno.
Passa lo Spotlight a chiunque ha un’idea, per cominciare, e poi passalo a qaulcun’altro in base al pericolo:
– quando qualcuno è in pericolo, riceve lo Spotlight e ci dice come affronta la situazione
– quando qualcuno non agisce da un po’, riceve lo Spotlight per dirci cosa combinava mentre tutti erano impegnati
– quando qualcuno ha un’idea, si lancia nell’azione, parla per il gruppo o, in generale, fa qualcosa degno di nota riceve lo Spotlight.
Quindi, quando le sue stesse azioni mettono qualcuno in pericolo, egli PERDE lo Spotlight, generando un cliffhanger. Il GM dirà chi riceve lo Spolight.”
Il manuale suggerisce anche che è possibile usare un oggetto che rappresenta lo Spotlight che può essere passato da giocatore a giocatore. Questo permette di capire meglio chi è al centro dell’azione o chi lo ha tenuto troppo a lungo o troppo poco.
Questa idea mi intriga. Di base è lo stesso concetto che tutti usiamo in Dungeon World ma segue delle regole meglio definite. Tuttavia lascia una buona dose di discrezionalità al GM.
Sto valutando se implementarlo nelle mie partite di DW.
Che ne pensate? Qualcuno ci ha già provato? Che problemi e/o vantaggi potrebbe creare?